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Spaccaossa a Palermo, agganci anche negli ospedali per le medicine gratis

Il pronto soccorso dell'ospedale Civico

La rete di agganci e complici degli spaccaossa arrivava anche negli ospedali: attraverso "amicizie" riuscivano a recuperare referti e medicine gratis per risparmiare sui costi della pratica e intascare quindi più soldi dalle somme truffate alle assicurazioni.  Uno dei più attivi sarebbe stato «Baffone», ovvero Filippo Inguglia, che all'ospedale Civico ha lavorato per anni e che in cambio di 20 o 30 euro si sarebbe messo a disposizione di una delle bande, sgominata dalla guardia di finanza con l'operazione Contra Fides.

Come riporta un articolo di Sandra Figliuolo sul Giornale di Sicilia, che svela nuovi dettagli emersi dagli interrogatori degli spaccaossa "pentiti", il nome di Inguglia è emerso sia dal verbale di Patrizia Alaimo, che aveva il ruolo di reclutare le vittime e che adesso ha deciso di collaborare con i magistrati. Ma anche, dall'interrogatorio di Antonino Di Gregorio, indicato dalla Alaimo come uno dei capi della banda. I due hanno fornito elementi al procuratore aggiunto Sergio Demontis e ai sostituti Francesca Mazzocco e Andrea Zoppi, che hanno chiesto il rinvio a giudizio per i due imputati e per altre 33 persone coinvolte nel blitz.

La notizia completa sul Giornale di Sicilia.

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