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Mafia a Brancaccio: arrestato il latitante Pietro Luisi, con lui due fiancheggiatori

Pietro Luisi all'uscita dalla squadra mobile di Palermo

È durata oltre 4 mesi la latitanza di Pietro Luisi, 29enne sfuggito alla cattura nello scorso mese di marzo quando era stata messa a segna da parte degli agenti della Catturandi  un'operazione antimafia.

L’uomo, appartenente alla famiglia di Brancaccio, si nascondeva in un condominio di via Rocco Jemma, in zona Policlinico e gli investigatori della Squadra Mobile diretta da Rodolfo Ruperti lo hanno individuato dopo alcuni mesi di indagine. Si tratta di uno dei rampolli in ascesa tra le famiglie mafiose, considerato anello di collegamento tra i palermitani e i trafficanti di cocaina calabresi nell’ambito del blitz 'Maredolce 2' della Dda di Palermo.

Su di lui indagavano anche i carabinieri e c'era anche il suo nome tra gli ordini di arresto emessi a fine luglio sulla famiglia mafiosa di Porta Nuova, tra cui Armando e Salvatore Luisi, fratelli di Pietro, finiti in carcere. Era ritenuto affidabile dal reggente della famiglia di Brancaccio, Luigi Scimò (detto Fabio) già uomo di riferimento del boss Giuseppe Guttadauro (detto u dutturi).

Nel 2017 Pietro Luisi dopo una breve latitanza si costituì alla Squadra Mobile di Palermo, ricercato dopo il blitz Double Track della Dda di Catania che svelò i canali di acquisto dei palermitani attraverso le famiglie catanesi dei Cappello-Bonaccorsi.

La Polizia di Stato, stamani, ha posto fine alla latitanza di Pietro Luisi, cl.1990, sfuggito a ben due recenti blitz antimafia delle Forze dell’Ordine.

Dalle indagini della Squadra Mobile, è emerso che era considerato l’uomo della cocaina, capace di tessere i contatti con le grosse famiglie della “Ndrangheta” e di far pervenire nel capoluogo siciliano grosse quantità di cocaina da destinare, per esempio, al  mercato della Vucciria.

E’ stata, per esempio, documentata una trattativa, condotta in prima persona da Luisi, per conto dell’importante famiglia mafiosa di “Corso dei Mille”, con la famiglia Barbaro di Platì, per trattare l’importazione a Palermo di una grossa partita di cocaina.

Da quando era sfuggito alla cattura, gli uomini della Catturandi della Squadra Mobile avevano avviato una indagine fatta anche di incessanti riscontri e verifiche su familiari e conoscenti dell’uomo. I poliziotti avevano concentrato le indagini in un condominio di via Rocco Jemma dove alcuni familiari di Luisi sono stati visti entrare, conducendo sacchetti della spesa. Gli agenti, poi, si sono finti inquilini dello stabile, hanno registrato la presenza in un appartamento del quarto piano di alcuni conoscenti, pregiudicati e frequentatori in passato di Luisi.

Stamattina il blitz che ha sorpreso Luisi ed altri due favoreggiatori nell’appartamento, Cusimano Gioacchino ed il figlio Eros. Anche gli altri due occupanti sono stati tratti in arresto per il reato di favoreggiamento.

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