Oggi verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Ana Maria Lacrimoara Di Piazza, la trentenne uccisa a Partinico dal suo amante, Antonio Borgia, imprenditore di 51 anni.
Proprio oggi, 25 novembre, Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, all'istituto di medicina legale del Policlinico verrà eseguito l'esame autoptico l'ennesima vittima di femminicidio. L'esame svelerà se la trentenne era davvero incinta, come rivelato al suo amante prima di morire, e se il racconto del crudele omicidio di Borgia corrisponde a realtà. Della gravidanza erano a conoscenza anche la mamma di Ana e alcune sue amiche.
Intanto gli inquirenti, in attesa del risultato dell'autopsia continuano a lavorare per fare chiarezza, e giustizia, sull'omicidio. Tra le prove che hanno inchiodato Borgia ci sarebbe una telefonata arrivata al 112 venerdì mattina, poco dopo le 8, grazie alla quale gli investigatori sono riusciti a risalire all'imprenditore. Sul Giornale di Sicilia di oggi la trascrizione della telefonata.
Un omicidio brutale. Secondo i primi rilievi medico legali, la donna sarebbe stata uccisa a coltellate e con colpi di bastone. E quella telefonata è importantissima, perché grazie a essa si riesce a risalire all'assassino. A farla sono due donne che si trovano in auto e che ad un tratto si accorgono di una ragazza insanguinata che fugge per strada lungo la statale tra Partinico e Alcamo e poco dietro un furgone che sembra inseguirla. Le donne descrivono il colore del mezzo e la scritta pubblicitaria.
Tutti elementi, quelli forniti nella telefonata, che saranno indispensabili per risalire a Borgia. E sempre oggi si attende la convalida dell'arresto dell'imprenditore. Un atto quasi scontato, dato che l'uomo ha confessato il delitto.
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