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Palermo, ucciso da moglie e figli: "Picchiava tutti, regnava il terrore"

Picchiava tutti, moglie e figli, anche i più grandi. È il quadro desolante che emerge dalle motivazioni depositate dal Tribunale del riesame sull'omicidio di Falsomiele costato la vita a Piero Ferrera, accoltellato da moglie e figli. "Praticamente Ilenia e i suoi figli vivevano una situazione di assoluto terrore fisico e psichico - rivela una vicina di casa della vittima - I figli maggiori a volte venivano picchiati, anche in età adulta, dal padre. Spesso succedeva che i due più piccoli (di 16 e 11 anni, ndr) venissero a chiedermi se potevano passare le giornate a casa mia, perché dicevano che non volevano stare in casa: c'era il padre e avevano paura di lui".

"Mamma, delle violenze subite da mio padre, solo da poco ne ha parlato con la nonna. Prima non ne parlava con nessuno, anzi lei prima mi diceva di non dire niente alla nonna. Quando mia nonna le vedeva i segni delle percosse le chiedeva come se li fosse procurati, ma lei diceva che era caduta, aveva sbattuto o cose simili".

Quello che è emerge - riporta Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia - è una storia di sofferenza che rischia di complicare la vicenda, ricostruita nei minimi particolari dalla Squadra mobile.

L'articolo completo nell'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia oggi in edicola.

 

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