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Migliaia di agricoltori scendono in piazza a Palermo: centro bloccato

Cassaro chiuso per la protesta degli agricoltori. Foto di Gabriella Conigliaro

Migliaia di agricoltori oggi in piazza per partecipare alla manifestazione indetta dalla Coldiretti contro i ritardi della burocrazia e i fondi del Programma di sviluppo rurale bloccati, come i 280 milioni per le aziende agricole giovanili, fermi dal 2017.

In marcia giovanissimi e anche anziani, ben tre generazioni di manifestanti provenienti da tutta le province della Sicilia hanno sfilato per le vie cittadine con bandiere e striscioni giallo verdi della Coldiretti. Presente anche un gruppo di giovani con tamburi provenienti da Ragusa e i sindaci di alcuni comuni. "La città di Palermo e l’Anci Sicilia aderiscono alla manifestazione della Coldiretti per lanciare un appello forte affinché freni lo spopolamento delle campagne - dichiara il primo cittadino di Palermo -. La crisi economica, la crisi dell'agricoltura, non è soltanto un problema che riguarda le imprese agricole, ma è anche una ragione profonda dello spopolamento delle zone interne della Sicilia e dell’impoverimento complessivo della nostra Regione".

Gli agricoltori lamentano anche "il fallimento delle politiche agricole giovanili regionali, i ritardi burocratici, la mancanza di una strategia di sviluppo, la crisi dei comparti vitali tra cui la zootecnia, la cerealicoltura nonché il costo dell'acqua alle stelle".

La manifestazione è iniziata a piazza Marina e un corteo ha attraversato piazza Indipendenza per arrivare sotto la sede della Presidenza della Regione. Strade chiuse e disagi nella circolazione veicolare.

"Ho avuto, e continuo ad avere, grande rispetto per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli in generale - aveva detto ieri il governatore della Sicilia, Nello Musumeci -. Ma quando le manifestazioni di protesta assumono il cattivo sapore della strumentalizzazione provo tanta tristezza".

"Serve una vera collaborazione - ha poi aggiunto -, se vogliamo uscire da una crisi che tiene l’agricoltura siciliana (come quella nazionale) alle prese con mille problemi. Molti di questi vanno risolti a Roma e Bruxelles e spero che la Coldiretti vorrà e saprà ammetterlo".

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