Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere sette degli otto indagati nel blitz della Dda di Palermo che ieri ha portato in cella 18 persone accusate di mafia, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e intestazione fittizia di beni, svelando i nuovi assetti del mandamento di Passo di Rigano e l’asse stretto dai boss Inzerillo, famiglia storica di Cosa nostra palermitana costretta all’esilio negli Usa durante la seconda guerra di mafia, con il clan dei Gambino di New York.
Non hanno risposto al gip Rosario Gambino, Sansone, Tommaso Inzerillo, capomafia di Passo di Rigano, Antonino Fanara, Francesco Inzerillo, cugino di Tommaso, Alex Mannino e Thomas Gambino.
Ha invece risposto Giuseppe Lo Cascio sostanzialmente respingendo le accuse rivolte dagli inquirenti.
La polizia, insieme all’Fbi, in un blitz congiunto tra la Sicilia e gli Usa ha fermato 14 persone, mentre per 4 è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip. I fermi dovranno essere convalidati.
L’inchiesta ha accertato il ritorno al potere della famiglia Inzerillo, per anni costretta all’esilio negli Usa dal diktat di Totò Riina.
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