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Palermo, la mafia di San Lorenzo e le 24 condanne: niente sconti per i due collaboratori di giustizia

Un'intercettazione dell'operazione Talea che ha portato al processo
Un'intercettazione dell'operazione Talea che ha portato al processo

La mafia di San Lorenzo subisce il colpo delle ultime condanne, sebbene il gup Filippo Lo Presti abbia inflitto solo circa 160 anni a capi e gregari contro i quasi tre secoli di carcere chiesti dalla Procura.

Il primo grado del processo scaturito dall'operazione «Talea», del dicembre del 2017, svolto con rito abbreviato si è chiuso con 24 condanne e 12 assoluzioni.

In molti casi, come scrive Sandra Figliuolo oggi sul Giornale di Sicilia in edicola, il giudice non ha ritenuto sussistente il ruolo di «capo e promotore» dell'associazione criminale ed ha dunque rivisto al ribasso le pene richieste dai pm Amelia Luise, Annamaria Picozzi e Roberto Tartaglia.

Ma c’è un altro elemento: il gup ha deciso di non concedere grandi sconti ai pentiti, Sergio Macaluso e Domenico Mammi, che addirittura sono stati condannati al doppio della pena invocata dall'accusa, ovvero, rispettivamente, 10 anni e 8 anni e 4 mesi. I due avevano deciso di collaborare con la giustizia proprio in seguito a questo blitz dei carabinieri.

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