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Estorsioni a Bagheria, arrestati due esponenti di cosa nostra

Agenti della polizia di Stato del commissariato di Bagheria hanno arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Palermo, due pregiudicati. In manette sono finiti Francesco Raspanti, 50enne di Bagheria e Giovanni Pietro Flamia, 64enne residente nella frazione di Aspra.

Il primo deve scontare una pena residua di 9 mesi e 4 giorni su una pena principale di 4 anni e 8 mesi di reclusione in ordine al reato di estorsione, aggravata dal metodo mafioso; il secondo deve espiare una pena residua di 4 anni e 9 mesi di reclusione su una pena principale di 10 anni e 6 mesi, in ordine ai reati di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione. Raspanti è nipote di Gioacchino Mineo, esponente di spicco della famiglia mafiosa di Bagheria e per via dei suoi legami parentali, negli anni, ha assunto un ruolo di rilievo nella gestione della cosca mafiosa locale.

 

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