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Mafia, confisca di beni da un milione e mezzo a moglie e figli di Totò Riina

Confisca di beni per un valore di un milione e mezzo di euro alla famiglia di Totò Riina. Destinatari del provvedimento gli eredi del boss, ovvero la moglie Ninetta Bagarella e i figli Giuseppe Salvatore Riina, Maria Concetta Riina, Lucia Riina e Giovanni Riina.

I militari del R.O.S. e della Compagnia Carabinieri di Corleone hanno dato esecuzione a un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Prima Penale per le Misure di Prevenzione.

I beni a carico dei quali è stata disposta la confisca, già sottoposti a sequestro nel luglio 2017, sono la quota di 5.700 euro pari al 95% dell’intero capitale sociale, relativa alla partecipazione di Antonino Ciavarello nella “Clawstek S.r.l.”, con sede a San Pancrazio Salentino, in provincia di Brescia e operante nel settore delle riparazioni meccaniche; la quota di 500 euro, pari al 100% del capitale sociale, relativa alla partecipazione di Antonino Ciavarello nella “Rigenertek S.r.l.” a capitale ridotto in liquidazione, con sede sempre a San Pancrazio Salentino ed operante nel settore del commercio per corrispondenza di autoricambi; la quota di 5.000 euro pari al 100% del capitale sociale, relativa alla partecipazione di Antonino Ciavarello nella “AC Service S.r.l.”, con sede a Lecce ed operante nel settore del commercio all’ingrosso ed al dettaglio di autovetture e relativi cambi ed accessori; 17 rapporti bancari e l'abitazione di Mazara del Vallo, fittiziamente intestata a Vito Calandrino.

Nel corso del procedimento di prevenzione era stata inoltre applicata l’amministrazione giudiziaria per la durata di mesi sei, successivamente prorogati di ulteriori mesi sei, dell’Azienda Agricola Santuario Maria SS. del Rosario di Tagliavia. Il provvedimento è però cessato il 13 giugno 2018, essendo stata sanata l’azienda sottoposta al provvedimento di amministrazione giudiziaria.

Il Tribunale ha confermato che gli investimenti eseguiti nel tempo sono avvenuti in uno stato di profonda sperequazione, il cui saldo finale progressivo ammonta a ben 448 mila euro.

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