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Palermo, diecimila bisognosi curati con la raccolta farmaci

La sinergia tra pubblico e privato ha prodotto a Palermo il primo progetto d’Italia ad avere attuato con successo la legge del 2016 contro lo spreco di farmaci e il recupero di confezioni non scadute per l’assistenza a indigenti e bisognosi. Nei primi dieci mesi d’attività, "Raccogliamo la solidarietà", nato da un protocollo del 5 maggio scorso fra Comune di Palermo, Ordine dei farmacisti di Palermo, Federfarma Palermo e Cooperativa "Giorgio La Pira", con il supporto di Aurobindo Pharma, ha visto in corso d’opera l’adesione anche dei Comuni di Bagheria e S. Giuseppe Jato e di 102 farmacie. L’impegno di tutti questi soggetti ha portato finora i cittadini di Palermo e provincia a donare ben 16mila confezioni di farmaci (valore 240mila euro) per la cura del diabete, delle patologie afferenti il sistema circolatorio e il sistema nervoso, nonchè antibiotici, antinfiammatori e gastroprotettori, che i farmacisti volontari della coop "La Pira" e quelli dei 25 enti caritatevoli coinvolti nella redistribuzione hanno già consegnato a circa 10mila bisognosi che così hanno potuto curarsi.

Roberto Tobia, presidente di Federfarma Palermo, aggiunge che "quello alle cure è un diritto sancito dalla Costituzione che la Farmacia palermitana, volendo ancora una volta riaffermare il ruolo sociale che da sempre la contraddistingue attraverso le tante iniziative di solidarietà cui partecipa, si impegna affinchè possa continuare ad essere garantito anche alle fasce deboli della popolazione". Maurizio Stellino, presidente del Lions Club Palermo Mediterranea, ha annunciato l’adesione per la raccolta dei farmaci donati.

"Abbiamo sposato questa iniziativa perchè crediamo nel valore della farmacia come presidio sociale e sanitario e saremo nelle scuole al fianco dei farmacisti e dei volontari della coop 'La Pirà, perchè attraverso gli studenti è possibile estendere la sensibilizzazione alle famiglie e incrementare la raccolta", dice Giovanna Marano, assessore comunale alla Scuola. Per Mauro Bilardo, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Palermo, "il modello che abbiamo messo a punto a Palermo funziona perchè si basa su un protocollo d’intesa e su un rigido disciplinare che riprendono fedelmente il regolamento attuativo della legge, ponendo al centro di tutto la figura del farmacista volontario che vigila sulla rispondenza delle confezioni ai criteri di sicurezza fissati e della loro conservazione alle procedure di legge e che garantisce, a differenza di altri sistemi che non prevedono la presenza del farmacista, la distribuzione e consegna dei farmaci ai soggetti bisognosi e ai quali sia stata prescritta quella determinata terapia".

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