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Mafia a Palermo, il blitz contro la cupola: convalidati i 7 fermi, restano in cella Greco e Lo Piccolo

Un momento dell'arresto di Leandro Greco

Il gip del tribunale di Palermo, Filippo Serio, ha convalidato i fermi dei 7 presunti appartenenti a Cosa nostra arrestati martedì scorso nell’ambito della seconda parte dell’operazione denominata 'Cupola 2.0'.

Il giudice ha concesso i domiciliari soltanto a Pietro Lo Sicco, che ha più di 70 anni, e per il resto ha ribadito il carcere per Leandro Greco, detto Michele, 28 anni, e Calogero Lo Piccolo, 47 anni. Il primo è nipote di Michele Greco, il cosiddetto Papa della mafia, boss di Ciaculli, e si faceva chiamare proprio come il nonno, morto alcuni anni fa; il secondo, Lo Piccolo, è figlio di Salvatore e fratello di Sandro, entrambi boss ergastolani di Tommaso Natale.

Secondo la ricostruzione della procura antimafia di Palermo, i due avrebbero tentato di partecipare al progetto di ricostituzione della 'commissione' di Cosa nostra, l’organismo di vertice della mafia, che non si era più riunito dal 1993, anno della cattura di Totò Riina.

In carcere rimangono pure Giovanni Sirchia, 45 anni, capo famiglia di Passo di Rigano, l’uomo che ha organizzato, secondo i carabinieri e la polizia il summit della 'commissione' a maggio; Erasmo Lo Bello, 62 anni, considerato il capo famiglia di Capaci e Isola delle Femmine; Giuseppe Serio, 40 anni e Carmelo Cacocciola, 65 anni.

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