"Da un anno e mezzo siamo vittime di attacchi, è stata un’escalation. Si è cominciato prima con attacchi mediatici, con i cosiddetti taxi del mare, per gettare discredito, poi, non essendoci riusciti, si è passati ad attacchi legali». Lo ha detto la presidente di Medici senza frontiere Italia Claudia Lodesani, a Palermo, a margine di un incontro a palazzo delle Aquile, parlando dell’avviso di conclusione delle indagini notificato dalla Procura di Ragusa al comandante e al capo missione delle nave Proactiva Open Arms, ipotizzando i reati di violenza privata e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
"Criminalizzare le Ong è preoccupante - ha aggiunto - vuol xdire ledere i diritti umani non solo di una minoranza ma di tutti". Alla domanda c'è un piano dietro, Lodesani ha risposto: "sicuramente, noi siamo occhi e testimoni scomodi e per lo meno non è causale». "Noi - ha aggiunto la presidente di Medici Senza Frontiere Italia - abbiamo subito attacchi dai quali siamo usciti a testa alta. Adesso c'è la vicenda di Catania sui rifiuti, che è tristemente famoso. Il nostro atteggiamento è collaborare, non abbiamo nulla da nascondere. Le altre navi in modo diverso state attaccate tutte allo stesso modo: Sea Watch è stata bloccata a Malta e per Open Arms è la seconda volta che succede una cosa simile. Rientra tutto nello stesso calderone di criminalizzazione delle Ong», ha osservato.
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