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Omicidio dopo una rissa a Partinico, condannato a 22 anni

Francesco Autovino

La corte d’assise di Palermo, accogliendo le richieste dei sostituti procuratori Chiara Capoluongo e Giulia Beux, ha condannato a 22 anni di reclusione Francesco Autovino. A processo c'era anche il fratello di Giuseppe, che è deceduto.

I due - secondo l'accusa - erano coinvolti nella rissa durante la quale è stato ucciso a coltellate il 22 giugno del 2016 Antonio Salvia a Partinico. Francesco Autovino è accusato di omicidio e rissa.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, all'origine della rissa c'è il danneggiamento dell'auto, una Fiat Uno di Francesco Autovino avvenuta il 13 maggio 2016 in via Cimabue a Partinico. Secondo il proprietario dell'auto ad incendiare la vettura sarebbe stato Gianluca Rizzo che fa il carrozziere.

La sera prima Rizzo si sarebbe presentato in via Cimabue per cercare di chiarire quanto avvenuto e spiegare ad Autovino che non era stato lui a dare fuoco alla vettura. Non avrebbe però incontrato Francesco, ma Giuseppe, il fratello, con il quale avrebbe avuto una colluttazione, a conclusione della quale Rizzo è stato costretto ad andare in ospedale per farsi medicare.

Poi Rizzo insieme a Antonio Salvia si sarebbe presentato in via Cimabue per incontrare Francesco Autovino. Ci sarebbe stata una violenta lite al culmine della quale è stato ferito con diverse coltellate Salvia che è morto poco dopo in ospedale. Francesco Autovino si è sempre dichiarato innocente.

La corte ha disposto risarcimenti alle parti civili costituite difese dagli avvocati Michele Calantropo, Cinzia Pecoraro e Massimiliano Russo.

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