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"Soldi per le famiglie dei carcerati", due arresti a Palermo ma i commercianti non confermano le accuse

Avrebbero taglieggiato 1.600 euro ad un commerciante a Palermo e chiesto la “messa a posto” ai negozianti del centro storico per un totale 500 mila euro per le festività di Pasqua, che servivano "per le famiglie dei carcerati".

I finanzieri hanno intercettato e incastrato due estorsori, considerati personaggi di spicco della cosca di Palermo Centro: Luigi Salerno e il genero Giuseppe Bosco. I militari del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria, sotto la direzione della direzione distrettuale antimafia, hanno arrestato due persone accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti dei titolari di una storica attività commerciale palermitana del settore dell'abbigliamento.

Secondo gli inquirenti il mandante dell'estorsione sarebbe Salerno, 71 anni già condannato per mafia. Mentre l’esecutore materiale sarebbe il genero Giuseppe Bosco, 48 anni, accusato di aver minacciato le vittime per farsi dare il denaro.

L’attività d’indagine è partita da alcuni controlli amministrativi sulle attività commerciali del centro. “Durante le verifiche abbiamo notato che Bosco andava e veniva dal negozio senza nessun motivo apparente- spiega il tenente colonnello Comandante del Gico di Palermo, Massimiliano Fortino – così abbiamo avviato un’attività di intercettazione e pedinamento che ha permesso di scoprire che dietro Bosco c’era il suocero della nota famiglia mafiosa di Salerno. Abbiamo captato una conversazione tra i due in auto. Bosco è andato a riscuotere dai commercianti una prima somma di mille euro e una seconda tranche di 600 euro. I commerciati sono stati interrogati dagli inquirenti ma non hanno confermato di aver subito estorsioni”.

A incastrare i due una conversazione intercettata in auto in cui Salerno diceva a Bosco "più tardi dovresti andare da quello di là e t'anna a dare i picciuli (ti devono dare i soldi) ci dici Pasqua ci dici m'ha dare i picciuli omissis (gli dici mi devi dare i soldi)" e ancora "e chistu che c'ha ggiri e n'ha dare a risposta (ci devi andare e ci deve dare una risposta) ora ci vai e vedi cosa ti dici ava a dari cinquecentomila perche' per Pasqua l'ama a portare!".

Questa mattina, i finanzieri hanno arrestato Bosco e Salerno con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Luigi Salerno è conosciuto come “Gino”, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa nell’ambito della famiglia di “Palermo Centro”, mentre il genero Giuseppe Bosco è conosciuto come “Enzo” negli ambienti mafiosi.

E' anche emerso che i due arrestati hanno inoltrato un’ulteriore richiesta di denaro pari a 1000 euro che avrebbe dovuto essere corrisposta in data successiva al 27 agosto 2016.

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