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Palermo, si fa operare ad una mano e muore: prescrizione per un ortopedico

PALERMO. I valori del sangue erano, come si dice nel linguaggio comune, del tutto sballati, il paziente fu operato lo stesso e nessuno, neppure dopo, si accorse che qualcosa non andava. Fino a quando Giuseppe Cangemi non morì, ucciso da una leucemia mieloide: aveva 24 anni.

A distanza di quasi nove anni dai fatti però è tutto prescritto e Niccolò Galvano, ortopedico del Policlinico, si vede cancellare la condanna a un anno, che gli era stata inflitta in primo grado. Restano gli obblighi civili e dunque la famiglia della vittima, di mestiere venditore ambulante, dovrà essere risarcita. Per la morte del giovane aveva già patteggiato la pena un altro ortopedico, Salvatore Tornatore, che aveva avuto otto mesi.

Nicola Galvano, ex consigliere comunale eletto con l’Idv, ricandidatosi ma non rieletto, era stato condannato dal giudice monocratico della prima sezione del Tribunale, Luciana Caselli, il 16 luglio 2015. La sentenza di secondo grado, che ha dichiarato la prescrizione, è della terza sezione della Corte d’appello, presieduta da Angelo Pellino, a latere Daniela Troja e il relatore Mario Conte. Galvano è difeso dall’avvocato Sergio Monaco e ora valuterà se impugnare in Cassazione, per chiedere l’assoluzione nel merito.

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