PALERMO. L'accusa è di aver pilotato le gare, di truffa ai danni dello Stato, corruzione. Per gli inquirenti, all’interno della Gesap, società concessionaria dello scalo aeroportuale palermitano Punta Raisi organismo di diritto pubblico, c’era una cricca che gestiva gli appalti.
Niente di più falso secondo l’ex direttore generale Carmelo Scelta che ieri per quasi dodici ore ha risposto alle domande del gip Walter Turturici e dei pm Luca Battinieri e Claudia Ferrari. Scelta - assistito dall’avvocato Enrico Sanseverino - è agli arresti domiciliari perché c'é "l'attualità del pericolo di recidiva", ovvero che commetta altri reati dello stesso tipo. Il giudice ha anche scritto: "Scelta, dopo l'interruzione del rapporto di lavoro con Gesap, svolge il ruolo di consulente del sottosegretario al ministero dei Trasporti (Simona Vicari, ndr) con compiti specificatamente afferenti alla materia aeroportuale”.
Gli appalti per il restyling dell'aeroporto Falcone e Borsellino - hanno svelato le indagini della polizia - erano affidati sempre alle stesse ditte. E senza seguire le procedure dettate dalla legge. Scelta, già licenziato due anni fa dalla nuova gestione dell'aeroporto, nelle intercettazioni diceva: "Io sono un Dio, cioè mi maciullo chiunque".
Eppure ieri Scelta ha spiegato che era tutto in regola, nessuna truffa. “Tutto veniva messo alla firma dell’amministratore delegato - ha spiegato .- Come si può vedere dal funzionigramma, non potevo affidare gli incarichi, mettere firme, fare impegni di spesa. Per qualsiasi cosa c’era sempre il parere legale positivo di Petrigni, persona specchiata sulla quale posso mettere la mano sul fuoco”.
A Scelta viene contestata la parcellizzazione degli appalti che avrebbe agevolato la ditta romana che se li aggiudicava quasi tutti. “La parcellizzazione era assolutamente consentita - ha detto - era legale e comunque, anche questa sempre sottoposta al Cda e alla firma dell’amministratore delegato. C’era anche un collegio sindacale che faceva un controllo gestionale. La parcellizzazione ci consentiva di accedere più rapidamente ai contributi previsti dalla normativa europea. La ditta di Flammini era partner della Gesap, quindi non c’è nulla di strano se avevano delle consulenze”.
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