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Incarichi agli amici in aeroporto: "Emettile le fatture, futtitinni"

Carmelo Scelta al suo arrivo in questura

PALERMO. Nel 2013 Carmelo Scelta, ex direttore generale della Gesap, chiama a raccolta i suoi “cavalieri”: il responsabile dell’area legale Vincenzo Petrigni e il dirigente delle infrastrutture Giuseppe Liistro. “Siete ancora amici miei?”, chiede Scelta arrestato ieri assieme a Liistro, mentre Petrigni è indagato nell’indagine chiamata The terminal che ha consentito di svelare l’esistenza di una presunta associazione a delinquere per garantire, a una ristretta cerchia di imprenditori, l’attribuzione diretta e fiduciaria di incarichi di progettazione relativi allo scalo Falcone-Borsellino.

“Stiamo attraversando un momento di grande difficoltà - prosegue Scelta - determinata dal bagno di sangue del traffico aereo […] Ho avuto due amministratori delegati che evitiamo di commentare, due affettuosi fantasmi... quindi non posso io riferire ad altri l’eventuale fallimento dell’operazione per cui mi arriva un soggetto e mi dice la società non vale un cazzo, non è privatizzabile…”.

“Mi dovete fare una cortesia - aggiunge - in primis dovete condividere il mio progetto… non mi potete crollare amici miei, dovete prendere atto che siete i miei punti di riferimento”.

Scelta è preoccupato per la convocazione di Enac ma sa che se la caverà. “Poi io me la smazzo - dice - perché io sono un dio, io sono un dio, mi maciullo chiunque da questo punto rivista, perché non avendo altri interessi nella vita e ho soltanto la visione… io mi inculo chiunque”.

Poi prosegue: “No attaccarli no… cioè la volontà è di farci a pezzi, per farci pagare il prezzo della mia scelta, alla quale non rinuncerò mai e che è quella di non fare mangiare nessuno: io mi sono dovuto prendere l’aereo per andare a Roma e incontrare questi due banditi di Riggio e Caporale, discutere con questi, pigliarmi il taxi e tornare”.

In un’altra intercettazione con l’imprenditore romano Stefano Flammini, Scelta parla della progettazione della nuova torre di controllo Enav, “incarico pretestuosamente affidato - dice il gip - da Gesap alla società di Flammini in quando la struttura non è di pertinenza della società di gestione dello scalo ma dell’Ente di controllo aereo. Flammini chiede a Scelta di liquidare le fatture perché sono state inserite comunque nel bilancio della società. “Ma emettile le fatture - lo tranquillizza Scelta - futtitinni, tanto non ti abbandono Stefano, ma scherzi?”.

Sulla vicenda della torre, anche l’ingegner Antonino Taragnolini (il suo ruolo sarebbe stato progressivamente ridimensionato dopo l’arrivo di Scelta) ha da ridire e non vuole bollare la buona esecuzione della consulenza progettuale. “E’ arrivata - dice - questa che parla di manutenzione piano di sviluppo torre Enav, mi crea ancora di più imbarazzo - dice Taragnolini - secondo me per questa prestazione non ci sono i presupposti per andarla ad esitare così come è stata presentata la fattura”.

Anche Liistro si sarebbe adoperato per le consulenze in favore di Tecnogeco e la Xw Industrial. Con Renato Chiavaroli della Tecnogenco (anche lui indagato) parla della “chiusura del discorso del torrino”. Liistro dice: “Se ti serve l’incarico anche su questo dimmelo, famme l’offerta e te la faccio formalizzare, hai capito?”.

Gli appalti ad amici ritornano anche nel caso della consulenza per un incidente a un aereo Windjet che nel 2010 era atterrato a Palermo. La consulenza viene prima commissionata e pagata 20 mila euro al capitano Filippo Capuano e poi ricomissionata e pagata 150 mila euro alla società Cometa, riconducibile sempre a Capuano.

Nelle intercettazioni Scelta cerca un modo per giustificare la cosa: basterebbe anche un banner pubblicitario sul sito di Capuano. Ma sempre a Capuano viene affidata per duecentomila euro anche una sperimentazione sul cosiddetto Emas, uno strato di calcestruzzo particolare che serve alla decelerazione degli aeromobili. Entrambe le attività - secondo gli inquirenti - non sarebbero state mai avviate.

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