PALERMO. Da mercoledì sera a ieri sono arrivate al Comune di Palermo, con canali non previsti dalla normativa, oltre 140 richieste di adozione di cani. Alcune di queste, 125, per la precisione, da associazioni animaliste.
"Attendiamo che queste disponibilità manifestate in modo informale - afferma il dirigente del canile, Gabriele Marchese - vengano trasformate in richieste formali, in modo da permettere al Comune di condurre, eventualmente anche col supporto di altri organi competenti, i necessari controlli volti ad accertare il possesso di requisiti formali e materiali che garantiscano la tracciabilità di adozioni e sub-adozioni e che attestino che le condizioni di accoglienza e accudimento dei cani siano adatte al benessere degli animali".
Intanto le rappresentanti delle associazioni animaliste palermitane chiedono "formalmente al Comune che vengano interrotte dal canile le adozioni con incentivo economico".
Lo dicno Lega del Cane Ada, Enpa, Oipa, Lo scodinzolo, Ugda, Lida. "Vogliamo chiarire la nostra posizione una volta per tutte dopo le proteste - ha detto Elena La Porta della Lega del cane, fino a poco tempo fa anche consulente del sindaco Leoluca Orlando per le questioni legate al randagismo - le maldicenze che sono state dette nei nostri confronti sono inaccettabili. Ci teniamo a precisare che la nostra è stata una protesta pacifica e che ci dissociamo da qualsiasi atto vandalico commesso ai danni dei mezzi del Comune".
Insieme ad Elena La Porta anche Laura Girgenti, Alessandra Musso, Ilenia Rini, Ornella Speciale e Giusy Cado. "Noi associazioni siamo state sempre presenti all'interno del canile, - dice Musso - i cani ci conoscono e con noi hanno un rapporto. Ci occupiamo di loro da anni come volontari senza prendere un euro. Se in passato venivamo pagate, con un regolare contratto, accadeva solo perché la Gesip era fallita e il Comune ha trovato in noi dei naturali collaboratori. Per inciso ogni operatore percepiva meno di 5 euro l'ora e non guardava mai l'ora, restando con i cani ad oltranza. Lunedì scorso stavano portando via dei cani senza informarci della destinazione o di quale associazione li avrebbe presi in carico. Era prevedibile una nostra reazione".
Le associazioni non bloccheranno lo spostamento dei cani all'ex Mattatoio anche se chiedono più spazi e la possibilità di continuare a seguire gli animali. "Non abbiamo mai chiesto soldi all'amministrazione comunale - aggiungono - Il nostro è un lavoro di volontariato che facciamo perché amiamo i cani. Però il Comune ci deve stare a sentire e deve lavorare per risolvere i problemi del randagismo. Ci sono gli strumenti per farlo. Dobbiamo solo metterci attorno ad un tavolo ed iniziare con un'attività congiunta".
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