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Sacramenti ai divorziati? La Chiesa palermitana si divide

PALERMO. Non si tratta di fare accedere ai sacramenti tutti i divorziati risposati o conviventi indistintamente, ma di avere sacerdoti e laici pronti ad accompagnarli nel loro cammino di fede, esaminando caso per caso, tenendo conto della coscienza di ognuno e del percorso compiuto. E soprattutto attenendosi a indicazioni valide in tutta la diocesi.

Non si parla d’altro nella Chiesa di Palermo, tra i preti e nelle comunità. La portata rivoluzionaria contenuta nell’esortazione apostolica «Amoris laetitia», scritta da papa Francesco dopo il sinodo sulla famiglia, sta ponendo interrogativi forti e costringendo tutte le componenti ecclesiali a un animato dibattito sulle nuove sfide della pastorale familiare e, in particolare, sull’accoglienza delle «famiglie ferite».

Un’urgenza a giudicare anche dai numeri che vedono un aumento dei divorzi, complice anche la procedura «breve»: secondo i recenti dati diffusi all’inaugurazione dell’anno giudiziario, le sentenze di divorzio sono passate da 798 a 1.239 (+55,3%) nell’ultimo anno.

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