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Presunte firme false del M5S alle comunali di Palermo, un altro grillino confessa

Riccardo Nuti

PALERMO. Ci sono dentro non tutti ma in tanti. In testa Riccardo Nuti, già candidato sindaco di Palermo, oggi deputato nazionale, che ha querelato chi lo accusa ma che nei prossimi giorni sarà chiamato a difendersi dalle accuse di falsificazione di atti collegati a consultazioni elettorali.

E poi Loredana Lupo, il marito Riccardo Ricciardi, Giulia Di Vita, Claudia Mannino, Samantha Busalacchi, Giorgio Ciaccio. E Claudia La Rocca, che ha deciso di ammettere le proprie e le altrui responsabilità.

L'inchiesta sulle firme false - in realtà ricopiate, secondo una vulgata che non esclude affatto il reato, anzi lo consolida - coinvolge i vertici del Movimento Cinque Stelle di Palermo. Mentre alle confessioni di Claudia La Rocca si aggiungono le dichiarazioni di un altro dei personaggi chiamati in causa, un attivista che confessa e a sua volta coinvolge altri, creando una «convergenza del molteplice» che si traduce in un effetto a catena.

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