PALERMO. "Pago le mie denunce contro la Saguto e la sua gestione della sezione misure di prevenzione del tribunale. Basta leggere le intercettazioni per capirlo: era lei a sollecitare che si indagasse su di me. Assistiamo ad una giustizia a due velocità: c'è gente libera, indagata per corruzioni milionarie, mentre io sono stato massacrato e mi trovo un divieto di dimora per accuse ridicole".
Si definisce un "protagonista", nel bene e nel male, e, come ha sempre fatto, rilancia attaccando. Pino Maniaci, giornalista di Telejato, accusato di estorsione, dopo essere stato interrogato dal gip convoca i giornalisti nello studio dei suoi legali e parla di vendette e complotti. Ma quando i giornalisti gli chiedono se sia stata la procura di Palermo a volersi vendicare delle sue campagne tv contro il giudice Silvana Saguto, torna cauto. "Non so chi c'è dietro - risponde - comunque la Saguto sapeva molte cose".
Il giornalista critica la scelta di inserire la sua posizione nell'indagine sul clan di Partinico. "Per notificarmi il divieto di dimora - dice - hanno aspettato un blitz antimafia che con me non c'entrava niente. Io accanto a boss pezzi di m..., che ho sempre accusato". Maniaci racconta inoltre di aver avviato un'inchiesta sulle consulenze al tribunale fallimentare, altro motivo, a suo dire, di vendetta nei suoi confronti.
Torna anche sulla uccisione dei suoi cani: "Quando dicevo che ad uccidere i miei cani era stata una persona, lo facevo solo per un tornaconto personale, perchè questa persona era il marito di una donna con cui volevo vantarmi. Non so chi abbia ammazzato i miei animali - ha aggiunto - infatti la denuncia era contro ignoti, ma ho cercato di accusare quell'uomo per avere un tornaconto personale".
In conferenza stampa anche Antonio Ingroia, l'ex pm che ora difende il direttore di Telejato: "Pino Maniaci è stato crocifisso mediaticamente. Lo sproporzionato provvedimento cautelare adottato nei suoi confronti ha avuto l'effetto di imbavagliarlo". Ingroia, che ha annunciato di aver chiesto al gip di sostituire il divieto di dimora con il divieto di incontro con le presunte vittime dell'estorsione, ha annunciato una serie di denunce.
"Denunceremo - ha detto - una serie di fatti legati alle amministrazioni locali di Partinico e Borgetto e denunceremo per calunnia alcune delle persone offese, che hanno agito per motivi di rancore contro il nostro cliente". L'ex pm ha puntato il dito anche contro il video, distribuito alla stampa dai carabinieri, con stralci di intercettazioni ambientali di Maniaci: "Il video mette insieme - ha spiegato - intercettazioni che non sono nell'ordinanza, perchè penalmente irrilevanti, e servono solo a distruggere il mio cliente". "Ad esempio - ha proseguito - la battuta su Renzi. La procura di Palermo deve chiedere ai carabinieri perchè sono state inserite".
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