
PALERMO. I carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato tra Misilmeri e Belmonte Mezzagno sette persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, minacce aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose, nonché spaccio di sostanze stupefacenti e spendita di banconote contraffatte.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Le indagini costituiscono la prosecuzione dell'inchiesta che nel marzo scorso portò all'operazione 'Jafar' e hanno consentito di raccogliere ulteriori prove in ordine agli assetti e alle attività criminali del mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno, una zona dell'hinterland palermitano interessata ultimamente da numerosi attentati intimidatori a commercianti.
Le estorsioni erano a tappeto non risparmiavano neanche le realtà economiche più modeste. E' il caso di un pescivendolo ambulante costretto a sborsare, 500 euro. La richiesta era perentoria "Abbiamo bisogno per i carcerati, mi devi dare 500 euro". Il ventaglio dei reati contestati comprende anche l'ipotesi di spendita di denaro contraffatto, che veniva comprato negli ambienti malavitosi napoletani: 4 euro per una banconota da 20 euro. Gli arrestati nell'operazione Jafar 1 sono: Rosario La Barbera 57 anni, Gaetano Pravatà 43 anni, Alessandro Ginelli, 40 anni, Giosuè Cucca 66 anni, Antonino Francesco Ciaramitaro 47 anni, Pietro Formoso 66 anni e Allesandro Ravesi 38 anni.
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