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L'indagine su Lo Bosco collegata a quella sulla Gesap di Palermo

Dario Lo Bosco

PALERMO. Nasce dall'inchiesta sulla passata gestione della Gesap, la società che gestisce lo scalo aeroportuale di Palermo, l'indagine della Procura che, ieri, ha portato all'arresto, per tangenti, del presidente di Rfi Dario Lo Bosco e dei due funzionari del Corpo Forestale siciliano Giuseppe Quattrocchi e Salvatore Marranca.

Nell'ambito dell'indagine sulla Gesap, che cerca di far luce sui ritardi nelle esecuzioni dei lavori nell'aeroporto e su alcune maxi consulenze, l'attenzione degli inquirenti si è concentrata su Massimo Campione, imprenditore agrigentino intercettato mentre parlava con alcuni indagati. Campione, che si è aggiudicato appalti in diversi settori, viene messo sotto controllo ed è così che gli inquirenti avrebbero scoperto, tra l'altro, il giro di mazzette che ha portato ai domiciliari Lo Bosco e i due funzionari.

Nell'auto dell'imprenditore è stato trovato un libro mastro pieno di nomi con accanto cifre: mazzette sborsate, ha ammesso Campione che sta collaborando con i magistrati. Ma le tangenti scoperte sono una parte di una inchiesta più ampia sugli appalti e su presunte ipotesi di corruzione che va avanti. Gli investigatori stanno cercando di approfondire la documentazione sequestrata: le 15 pagine del "registro contabile" usate nell'indagine a carico di Lo Bosco e dei due funzionari sono una minima parte della documentazione scandagliata dalla polizia.

Il legale di Lo Bosco: risponderà al gip, chiariremo la vicenda. "Il mio cliente ha intenzione di rispondere al gip all'interrogatorio di garanzia per dimostrare la sua totale estraneità alle accuse che gli sono state mosse. Se chiarire la vicenda dovesse richiedere tempo, valuterà, ma solo per motivi di opportunità, la possibilità di lasciare Rfi". Lo ha detto l'avvocato Bartolomeo Romano, legale di Dario Lo Bosco. "Il progetto - spiega il legale - non è mai stato acquistato da Rfi. Dimostreremo che Rete Ferroviaria non ha mai avuto nessun rapporto con l'imprenditore". Campione, trovato in possesso di un libro mastro con nomi e cifre, ha confessato di avere distribuito tangenti a Lo Bosco e a due funzionari del Corpo Forestale siciliano.

 

(FONTE ANSA)

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