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Notifiche consegnate da privati, multe dei vigili a rischio

Una sentenza del giudice di pace annulla una contravvenzione e richiama la Cassazione: «Inesistenti le notifiche effettuate dai messi privati»

PALERMO. Milioni. In ballo ci sono milioni di euro delle sanzioni dei vigili urbani. Che il Comune potrebbe incassare con difficoltà per l’effetto di una sentenza del giudice di pace di Palermo che richiama una pronuncia della Corte di Cassazione con cui si stabilisce l’inesistenza delle notifiche effettuate da soggetti diversi del «fornitore postale universale».

E su cui il collegio di consulenza dell’avvocatura comunale, nella seduta del 23 settembre scorso, ha aderito «esprimendo parere favorevole a prestare acquiescenza alla sentenza». Come a dire: non c’è nulla da fare, meglio arrendersi e non portare per le lunghe la faccenda perché non ci sono scappatoie. Bisogna fare un passo indietro per comprendere appieno la portata di questa decisione.

In città il Comune ha affidato alla Sispi la gestione e la notifica delle contravvenzioni alla Sispi che a sua volta si avvale del consorzio Olimpo. Si parla di trecentomila atti lavorati e notificati solo nel 2014 a cura della Sispi, per un corrispettivo di 3 milioni e 224 mila euro. Un terzo viene spedito fuori città utilizzando Poste Italiane. Il resto avviene entro i confini panormiti. E per questo Olimpo utilizza 39 suoi messi (sono stati formati con un corso di tre ore, oggetto anche di una interrogazione della consigliera del Pd Nadia Spallitta).

Spesso però la notifica avviene a mezzo raccomandata quando l’utente non viene trovato a casa. E qui scatta la «tagliola» della Suprema Corte secondo cui la differenza sostanziale tra fornitore universale del servizio postale e soggetto privato «è la qualità di pubblico ufficiale attribuita soltanto al primo». Davanti al Giudice di Pace di Palermo, l’avvocato Domenico Chinnici aveva contestato la mancata notifica di un verbale di 296 euro per il fatto che era stato consegnato a un portiere senza avere espletato tutte le formalità richieste dal codice. Il giudice ha accolto il ricorso. La polizia municipale ha chiesto di potersi opporre alla sentenza. Azione sconsigliata dall’avvocatura.

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