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"Intascavano i soldi delle bollette": condannati 2 dipendenti Amap

PALERMO. Si intascavano i soldi delle  bollette e rilasciavano quietanze con timbri falsi in modo da  attestare la regolarità dei pagamenti: con l'accusa di peculato  e falso Carlo Fasetti e Carmelo Di Bella, dirigente e impiegato  dell'Amap, ex municipalizzata che gestisce il servizio idrico a  Palermo, sono stati condannati a 5 anni di carcere ciascuno, per  peculato e falso dal gup Guglielmo Nicastro.

 Il processo è stato celebrato col rito abbreviato. L'accusa  era rappresentata dai pm Gianluca De Leo e Daniela Varone.   I due imputati vennero arrestati dalla Guardia di Finanza un  anno fa.  L'inchiesta prese il via da un esposto arrivato alle Fiamme  Gialle in cui si segnalava che Fasetti e Di Bella entravano nel  sistema informatico dell'azienda e facevano risultare pagate  bollette il cui corrispettivo sarebbe entrato, invece, nelle  loro tasche. Gli utenti ricevevano anche le quietanze con tanto  di timbri falsi. Il raggiro avrebbe fruttato ai due imputati un  guadagno di circa 910 mila euro in cinque anni.

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