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Ricoverato in emergenza, familiari distruggono vetrata e arredi al Policlinico

Il malcostume si ripete a Palermo: ancora una volta, i parenti sfogano rabbia e dolore distruggendo i locali di un ospedale. Un evento simile la settimana scorsa al pronto soccorso di Villa Sofia

PALERMO. Una vetrata spaccata e alcuni arredi distrutti nel pronto soccorso dell'ospedale Policlinico a Palermo. Protagonista un parente di un paziente portato nell'area di emergenza. È intervenuta la polizia.

«Purtroppo questo malcostume si ripete - dicono dal Policlinico - creando gravi danni alla struttura e alla collettività. Non sappiamo ancora se ci sono feriti tra i medici e gli infermieri. Stiamo cercando di ricostruire quanto successo».

In passato due medici sono stati feriti nel corso di un ricovero sempre al Policlinico. Pochi giorni fa, invece, stessa sorte era toccata al pronto soccorso dell'ospedale Villa Sofia, quando un uomo di 51 anni è arrivato in arresto cardiaco al pronto soccorso dell'ospedale  e cinquanta familiari non appena hanno saputo del decesso hanno pesantemente danneggiato la struttura. Vetrate rotte, porte scorrevoli prese a calci, i sedili della sala d'attesa distrutti. Spaccati computer e gli apparati di microfoni e altoparlanti per le comunicazioni. Il paziente C.R. di 51 anni era residente in via Costante Girardengo allo Zen 2. Così come gli amici e i parenti che sono arrivati in ospedale. Hanno spintonato un metronotte della Ksm in servizio a Villa Sofia e anche una donna che si trovava in sala d'attesa.

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