
PALERMO. Il ciclone «sequestropoli» fa un' altra vittima: si è dimesso Walter Virga, l'amministratore dell' impero Rappa, e della catena di negozi «Bagagli». Il giovane avvocato, figlio di Tommaso, presidente di sezione al tribunale di Palermo e componente del Csm tra il 2010 e il 2014, è indagato per peculato e abuso nello stesso filone di inchiesta della procura di Caltanissetta che riguarda Silvana Saguto, ex presidente di sezione delle misure di prevenzione, e l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara.
Virga junior ha lasciato l' incarico anticipando con ogni probabilità la decisione che sarebbe stata adottata nel giro di pochi giorni da Mario Fontana, il magistrato che ha sostituito la Saguto nella gestione dell' ufficio. Non appena insediato, ha subito lanciato la campagna «trasparenza», una verifica di tutti gli incarichi degli amministratori e di sicuro quello di Virga sarebbe stato vagliato con molta «attenzione», per usare un eufemismo. Secondo la ricostruzione dei magistrati nisseni, Virga junior avrebbe avuto queste due importanti amministrazioni, qualcosa come un miliardo di beni da gestire, in cambio di un favore che il padre avrebbe fatto alla Saguto, bloccando al Csm un procedimento disciplinare a suo carico. Gli interessati hanno smentito con decisione, ma l'inchiesta sta andando avanti.

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9 Commenti
Salvo Cassarà
16/09/2015 09:03
Il dottore Fontana è una persona molto seria, come lui ce ne vorrebbero a centinaia nell'Amministrazione della Giustizia italiana dove la corruzione dilaga. Magistrati vergognosi che non dovrebbero camminare neppure per strada perché con la loro sola presenza in pubblico offendono questa città. Spero che il dottor Fontana faccia piazza pulita e che l'impero dei Rappa venga amministrato da una persona seria e inflessibile. Ci vorrebbero i Carabinieri ad amministrare questi beni
Mario
16/09/2015 09:15
Si sa quando si arriva a toccare i mammasantissima, questi smentiscono e chi sé visto sé visto. Un povero disgraziato forse ha diritto ad un interrogatorio di garanzia.
roberto
16/09/2015 10:51
Vengono i brividi a leggere queste notizie scambio di favori e amministrazioni di beni per un valore di 1 miliardo di euro, vorrei sapere se questa non e' mafia cos' e' fra l' altro messa in atto da persone che hanno fatto giuramento di fedelta' allo stato, mentre almeno i mafklsi direttamente hanno fatto altro tipi di giuramenti, la sostanza e' sempre quella
Sir Joe
16/09/2015 11:10
Forca e galera altrimenti non se ne esce. Grazie.
filippetti
16/09/2015 11:51
Mi auguro soltanto che il personale delle attività non pianga per colpe altrui!!... continuare a lavorare con serenità.... senza malumori tra il personale . safi.
troppodiscrezionale
16/09/2015 13:08
troppo potere discrezionale nella gestione delle fortune dei mafiosi e concentrato in pochissime mani .ma il troppo stroppia
roberto
16/09/2015 13:50
Troppo discrezionale ha pienamente ragione nell'antimafia c'e' troppo potere discrezionale e la cosa diventa una bomba micidiale ad orologeria vengono prese decisioni e scelte in maniera discrezionale con ampia facolta' di manovra a volte anche in omissis e secretate e questo siccome non operano computer ma persone umane espongono il tutto a quello che tutto abbiamo sott'occhio
Rox
16/09/2015 16:02
Il gioco vale la candela questa gente sa' di non rischiare niente quindi conviene il gioco vale la candela
francesco
17/09/2015 11:39
IL SISTEMA PERMETTE LA CONDUZIONE MAFIOSA CHE SI MANIFESTA ALLA PRIMA OPPORTUNITà E SI FA' SCUDO DELLE CASTE,PREVARICANDO I SOGGETTI DEBOLI.
Umberto Benincasa
26/09/2015 03:35
sono schifiato non ne' posso più' io cittadino Italiano,colpito dalla vergogna della mafia e delle istituzioni.