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«Gli affari dei Virga tra Sicilia e Toscana», sequestrate le quote a una ditta con sede ad Empoli

L'inchiesta che ha portato al maxi sequestro da 1,6 miliardi

PALERMO. Sono stati sfiorati da tante inchieste giudiziarie, ma dai procedimenti penali, i fratelli Virga di Marineo, ai quali mercoledì è stato sequestrato un impero dal valore di un miliardo e seicento milioni di euro, sono usciti sempre puliti. Anni fa, si concentrò su di loro anche la Squadra mobile di Firenze, per vagliare eventuali infiltrazioni mafiose che si estendessero ben oltre la provincia di Palermo, fino a raggiungere addirittura la Toscana.

Era il 1999. E, dagli accertamenti compiuti allora dagli investigatori, venne fuori che in quella regione «vi era una presenza consistente di imprese siciliane - come viene riportato nell’ordinanza della sezione Misure di prevenzione del tribunale che, su proposta della Dia, ha disposto il maxisequestro - in circa trecento appalti e fra queste spiccavano le aziende riconducibili alla famiglia Virga, che si erano accaparrate già numerosi lavori in provincia di Firenze e, segnatamente, nei Comuni di Montelupo Fiorentino, Lastra a Signa, Signa ed Empoli, anche avvalendosi dell’appoggio di parenti da tempo residenti in quel territorio».

Mercoledì, tra le decine di aziende, ville, mezzi e conti correnti e polizze assicurative poste sotto sequestro, è finita anche la quota di partecipazione del 45 per cento del «Consorzio Stabile Terrafino», con sede proprio a Empoli, in provincia di Firenze, e detenuta dalla «Essellepi srl» con sede a Marineo ed operante nel settore delle costruzioni.

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