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Rifiuti, Orlando contro i sindacati: "Inaccettabile lo stato di agitazione. Nessun dialogo"

"È in atto - scrive il primo cittadino - un piano che ha visto la messa in sicurezza dell'impianto di Bellolampo e l'acquisizione di mezzi e attrezzature, unitamente alla sollecitazione alla Regione per lo sblocco e l'avvio della seconda parte del piano di raccolta differenziata"

PALERMO. «Sprechi, ruberie e falsi in bilancio degli amministratori del tempo, spesso tra complicità, acquiescenze e comportamenti irresponsabili di taluni sindacalisti e dirigenti, hanno decretato il fallimento dell'Amia, gettando Palermo nel caos dei rifiuti e i lavoratori nella prospettiva della disoccupazione». Lo scrive il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in una lettera aperta alla città, nella quale sottolinea di aver trasmesso ieri all'Autorità di garanzia per gli scioperi per i servizi essenziali, alla Procura e al Prefetto, una relazione sulla situazione.

«L'amministrazione comunale ha provveduto a risolvere la situazione di emergenza, dando vita ad una nuova società (la Rap). L'azienda gode di una condizione di equilibrio finanziario e sta dotando il servizio di attrezzature e mezzi che erano scomparsi nella voragine del fallimento».

«È in atto - conclude - un piano che ha visto la messa in sicurezza dell'impianto di Bellolampo e l'acquisizione di mezzi e attrezzature, unitamente alla sollecitazione alla Regione per lo sblocco e l'avvio della seconda parte del piano di raccolta differenziata (che riguarda altri 130 mila palermitani, in aggiunta ai 130 mila attuali). In tale contesto, anche temporale, appaiono incomprensibili gli atteggiamenti e i comportamenti di alcune organizzazioni sindacali che hanno dichiarato lo stato di agitazione, e poi non si sono presentate all'incontro con la dirigenza Rap. Nessun dialogo potrà avviarsi se non si mette al primo posto l'obiettivo di una città pulita e decorosa e a quei sindacalisti che ostacolano un processo di riorganizzazione aziendale ineludibile dico che i cittadini hanno diritto di conoscere chi e quando pulirà le loro strade e che i cittadini hanno diritto di non assistere più ai frequenti atteggiamenti di taluni operatori che non fanno il proprio dovere».

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