PALERMO. Controlli e sequestri legittimi da parte della Capitaneria di Porto. I giudici del Tar di Palermo hanno chiuso la partita e hanno accolto il ricorso presentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti proprio contro l’azienda sanitaria provinciale.
I giudici si sono espressi contro l’ordinanza di archiviazione del verbale emesso dalla Capitaneria di Porto numero 1 dell’undici luglio del 2013 proprio del dipartimento di prevenzione veterinaria dell’azienda sanitaria nei confronti di Corrado Arcoleo titolare del ristorante La Cuba. Sono state annullate nel giudizio anche tutte le successive note con le quali si contestavano i controlli della Guardia Costiera all’interno di ristoranti, pescherie, supermercati e nei mercatini.
I giudici della prima sezione del Tar presidente Nicolò Monteleone; Roberto Valenti, consigliere estensore; Maria Cappellano, primo referendario, hanno confermato che la Capitaneria è competente «nell’attività di vigilanza sulla pesca che comprende necessariamente anche quella di tracciabilità del prodotto pescato. Questa attività ben può svolgersi presso i ristoranti presso i quali questo prodotto viene somministrato al pubblico, risultando in tal caso coincidente l’interesse pubblico alla sicurezza alimentare con quello al rispetto alle norme in materia di pesca».
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