PALERMO. Nel 2013 l' ex Provincia regionale di Palermo ha affidato 221 tra lavori, servizi e forniture, di cui 46 senza pubblicazione di bando e 72 attraverso cottimi fiduciario affidamento diretto, oltre a 4 casi di prolungamento dei contratti.
Un uso eccessivo di queste procedure, secondo la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti, che pur riconoscendo la situazione di incertezza in cui si trova, sollecita l' ente «all' osservanza puntuale delle disposizioni che regolano le procedure di selezione del contraente», sottolineando che «nel vigente sistema normativo i cottimi fiduciarie gli affidamenti diretti sono consentiti solo nei casi specificamente individuati dal legislatore, poiché si tratta di modalità di scelta del contraente, che in certa misura limitano i principi di libera concorrenza e trasparenza, che devono caratterizzare i contratti della pubblica amministrazione».
Con la deliberazione 120/2015/Pr sp, depositata in segreteria lunedì scorso, i magistrati contabili contestano «numerose e rilevanti criticità», che vengono segnalate al commissario straordinario, ma si riservano ulteriori valutazioni, con l' esame della relazione del 2014, «ai fini dell' eventuale comunicazione alla Procura presso la Sezione giurisdizionale».
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