
PALERMO. Strade con avvallamenti e buche, ingressi con scale troppo ripide, mezzi pubblici non attrezzati, marciapiedi divelti e scivoli non adeguati. Sono solo alcune delle barriere architettoniche che rendono difficile, se non impossibile, a un disabile muoversi in città; tanto più se è in carrozzina, avere una vita autonoma sembra una meta irraggiungibile. «In Sicilia, è un disastro. Le città, soprattutto le più grandi, non si sono ancora adeguate. Troppe le barriere architettoniche. Manca il rispetto per la dignità del disabile e delle sue difficoltà». A fare il quadro, piuttosto drammatico, della situazione è Pippo Giardina, presidente di Anffas Sicilia, l'associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettive e relazionali.
Disabilità e mobilità urbana, si pone il problema delle barriere architettoniche. Qual è la situazione nelle città siciliane?
«In una sola parola: disastrosa. Ci sono zone della Sicilia, soprattutto le periferie delle grandi città, come Palermo, Catania e Messina, in cui non ci sono le condizioni strutturali adeguate a facilitare la vita di un diversamente abile e della sua famiglia. Di fatto, dagli spazi privati, come i condomini o gli esercizi commerciali, ai luoghi pubblici, quali scuole, marciapiedi, strade e persino uffici, non hanno adottato le misure di adeguamento degli edifici per renderli accessibili alle persone con disabilità».
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