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Canile di Palermo strapieno: ritardano i lavori di ristrutturazione

Una struttura sempre più inospitale che, a detta di molti, ha ormai i contorni di un "lager".

PALERMO. Nulla di buono all'orizzonte per il canile municipale di via Tiro a Segno, a Palermo. Una struttura sempre più inospitale che, a detta di molti, ha ormai i contorni di un "lager". Sono stati bloccati, infatti, i trasferimenti degli animali nel rifugio di Isnello e nei due di Casteldaccia e così ritarda, ancora, l'inizio dei lavori di ristrutturazione dell'edificio palermitano, ormai stracolmo di cani.

A darne notizia, stamane in diretta ai microfoni di Ditelo a Rgs, Maurizio Pedicone, dirigente del servizio Igiene e sanità del Comune di Palermo. Il nuovo stop, ha spiegato, questa volta è dipeso da alcune irregolarità che sono state scoperte dall'Asp del capoluogo isolano nei due rifugi di Casteldaccia: adesso proprio le due strutture dovranno comunicare al sindaco di Casteldaccia e all'Azienda sanitaria palermitana i tempi necessari per mettersi in regola. In settimana, invece, ci sarà un sopralluogo nel terzo rifugio, quello di Isnello, per pianificare i trasferimenti dei cani.

Sul fronte del randagismo, sempre intervenendo a Ditelo a Rgs, l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leeida, la Lega Italiana per la Difesa degli Animali, ha detto senza giri di parole: "In molte regioni del Sud, penso anche alla Sicilia, il fenomeno del randagismo ha assunto proporzioni emergenziali, nonostante le ingenti somme stanziate per combatterlo. Sicuramente - ha aggiunto - c'è un'inadempienza da parte delle istituzioni: la legge quadro in materia, infatti, stabilisce i compiti di regioni, Asl e Comuni ma, purtroppo, ci sono parti d'Italia in cui è osservata e altre in cui lo è meno".

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