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Poveri in aumento nelle grandi città: per pagare le tasse rinunciano alle cure

Il presidente di Federconsumatori Sicilia, Lillo Vizzini: «Si fruga tra cassonetti e scarti. L’ultimo fenomeno, rubare i portoni per rivenderne il ferro»

PALERMO. «Nelle grandi città è aumentato vertiginosamente il fenomeno della povertà». Parola di Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Sicilia, che ieri mattina è stato ospite della trasmissione Ditelo a Rgs. Disastrosa, così è possibile definire la situazione economica di moltissime famiglie siciliane che a stento riescono ad arrivare a fine mese.
Molta gente, nei centri siciliani, aspetta la fine dei mercatini rionali o dei mercati storici, che si svolgono nella parte antica della città, per comprare a prezzi più bassi o addirittura per portare a casa gli scarti di alcuni prodotti ortofrutticoli. Tutto questo per assicurarsi e assicurare alla propria famiglia dei pasti. Un fenomeno in aumento che sicuramente, in prossimità delle festività natalizie, mette malinconia e tristezza. Vi risulta che ci sia un aumento spropositato di questo fenomeno?
«Certamente sì. Ma la gente che purtroppo non arriva a fine mese, non cerca solamente i prodotti alimentari alla fine dei mercatini. Infatti, basta fare un giro per le strade per rendersi conto di quanta sia la gente che fruga tra i cassonetti, soprattutto nei quartieri del centro e benestanti. Basta osservare il via vai delle motoape che, all’imbrunire o la sera, girovagano per i contenitori e cercano materiali e ferro vecchio da rivendere alla fonderia per una miseria, circa 30 centesimi al chilo. Per non parlare del fatto che in alcune strade spariscono i tombini o, cosa che ultimamente si va accentuando, i portoni dei palazzi: durante la notte c’è l’asportazione del portone che poi, a sua volta, viene anche questo venduto come ferro vecchio. Quindi, c’è questa realtà di nuovi poveri. Esistono dei cittadini che da una situazione di medio benessere sono passati all’improvviso in uno stato di povertà. Spesso proprio a causa di questo passaggio repentino, molti non riescono e non sanno chiedere aiuto alle varie realtà che si occupano di chi non ce la fa».

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