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Treni «lumaca», la denuncia dei pendolari arriva in Procura

Dopo le continue proteste, il comitato dei viaggiatori ha presentato un esposto alla Corte dei conti contro Ferrovie. Il fascicolo è poi stato girato alla magistratura

PALERMO. E adesso il caos pendolari arriva in Procura. Passando dalla Corte dei conti. Dopo le continue proteste per i ritardi, disagi e soppressioni dei treni in partenza e in arrivo per il capoluogo, adesso Federconsumatori Sicilia e il comitato pendolari Sicilia sono passati alle denunce.

Una sorta di class action contro Ferrovie, Rfi e Trenitalia, «colpevoli», a loro modo di vedere, di non garantire un servizio accettabile ai migliaia di pendolari che ogni giorno viaggiano nei convogli da e per Palermo. Nei giorni scorsi il tutto è stato denunciato alla Corte dei conti di Roma, che dopo aver analizzato il contenuto delle proteste ha girato il tutto alla Procura del capoluogo.

«Il comitato pendolari Sicilia spera che l'esito dell'accertamento richiesto alla Corte dei conti, alla magistratura e anche all'Autorità garante per i trasporti porti ad una soluzione della tragica situazione in cui versano i trasporti in Sicilia - dice il presidente del comitato pendolari Sicilia, Giacomo Fazio -. Non è assolutamente accettabile che dopo quattro mesi nessuno abbia alzato un dito per porre fine a questo scempio di ritardi sistematici e soppressioni. È chiaro che stavolta non ci fermeremo. Abbiamo già pronte altre forme di lotta».

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