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Palermo, estorsioni a due imprenditori: pene ridotte a quattro imputati

Secondo gli investigatori, gli imputati avrebbero chiesto 300 euro al mese a due ditte di prodotti alimentari. I fatti risalgono al periodo tra agosto e novembre del 2012

PALERMO. La quarta sezione della corte d'appello di Palermo ha ridotto le condanne inflitte dal gup  Maria Pino a quattro persone accusate di tentata estorsione a due imprenditori che avevano denunciato le richieste di pizzo.

I giudici hanno inflitto cinque anni ad Antonino Di Maggio (difeso dall'avvocato Giovanni La Bua) che aveva avuto otto anni e quattro mesi.

È passata da sette anni a tre anni e dieci mesi la condanna a Pietro Daraia e Pietro Salamone, mentre tre anni e mezzo ha avuto Tommaso Genovese. Daraia e Genovese erano assistiti da Antonio Turrisi, mentre Salamone da Roberto D'Agostino.

Secondo gli investigatori, gli imputati avrebbero chiesto 300 euro al mese a due ditte di prodotti alimentari. Le tentate estorsioni sono state compiute tra agosto e novembre del 2012.

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