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Mafia ed estorsione, ridotte in Appello condanne ai clan

Alla sbarra c'erano alcuni dei vertici dei clan di Porta Nuova, Bagheria, Borgo Vecchio e Palermo Centro

PALERMO. La corte d'appello di Palermo ha ridotto alcune condanne inflitte in primo grado nei confronti di sette persone imputate di mafia ed estorsione. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. Alla sbarra c'erano alcuni dei vertici dei clan di Porta Nuova, Bagheria, Borgo Vecchio e Palermo Centro. Il boss Tommaso Di Giovanni, che in primo grado aveva avuto 16 anni, è stato condannato a 12 anni; Calogero Lo Presti (14 anni in primo grado) ha avuto 11 anni e quattro mesi; Nicolò Milano (otto anni) è stato condannato a sei anni.

Per Francesco Paolo Putano è stata rideterminata la pena con il meccanismo della continuazione e quindi dovrà scontare 12 anni (8 per i reati di questo processo e quattro per una precedente sentenza). Antonio Zarcone, che da qualche settimana collabora con i pm di Palermo, ha avuto sei anni (12 in primo grado), mentre Gabriele Buccheri è passato da 10 anni a 8 anni. Infine, otto anni e otto mesi sono stati inflitti a Gaspare Parisi (14 in primo grado).

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