È finita senza reti, ma entrambe le squadre hanno fatto il possibile per vincerla. Contro il Frosinone, il Palermo è uscito dal campo fra gli applausi perché il pubblico - ancora una volta molto caloroso, erano in trentaduemila sugli spalti del Barbera - ha apprezzato la voglia dei rosanero di lottare fino alla fine, sfiorando il gol nella ripresa con due conclusioni di Pohjanpalo fermate dai legni della porta difesa da Palmisani. «È stata una battaglia - dice Pippo Inzaghi, l'allenatore del Palermo, al termine della gara -, ce lo aspettavamo. La squadra ha fatto una partita gagliarda, lottando su tutti i palloni. Gli applausi della gente alla fine sono la cosa migliore della serata, avremmo voluto ripagare il pubblico con una vittoria. Pazienza, portiamoci a casa la prestazione, in continuità con quanto fatto vedere a Cremona e contro la Reggiana».
Bastava poco per vincerla, Inzaghi lo sottolinea. «Chiaro che i due legni un po’ gridano vendetta», continua Superpippo, e se nel primo tempo, come ammette l'allenatore, si poteva fare di più, «nel secondo la squadra ha cercato di vincere in tutti i modi. Quei due pali sono clamorosi, vincere sarebbe stata la ciliegina di una serata speciale, con il presidente Mattarella a vedere la partita. Averlo qui è stato un onore, spero si sia divertito».
In altri tempi, i rosa avrebbero rischiato di uscire dal terreno di gioco sconfitti. «È chiaro - è l'analisi di Inzaghi - che queste partite, quando non riesci a chiuderle, magari ti sbilanci e le perdi». Pertanto, meglio accontentarsi di avere mandato avanti la classifica e prepararsi per le sfide future, la prossima in casa del Sudtirol, fra due settimane, dopo la pausa per le Nazionali. «Adesso avremo la sosta metteremo altra benzina nelle gambe - è la considerazione dell'allenatore rosanero -, penso che la strada sia quella giusta».
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