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Il Palermo del futuro tra ritocchi e 3-4-2-1

Se arriva Inzaghi, si riparte da un modulo conosciuto. Serviranno innesti in difesa e sulle corsie laterali

Non più soluzione tampone come negli ultimi tre anni, ma riferimento fin da subito per costruire una classifica di vertice: sarà quasi sicuramente il 3-4-2-1, o all’occorrenza il 3-5-2, il modulo del nuovo Palermo targato verosimilmente Pippo Inzaghi , con l’auspicio di trovare quell’equilibrio e quella continuità che con Dionisi non ci sono mai stati. In ciascun reparto le ombre hanno di gran lunga superato le luci e quei pochi aspetti che hanno funzionato andranno perfezionati.

Portieri

L’intento dei rosa per il 2025/26 dovrebbe portare ad Audero titolare e Gomis dodicesimo. Ci sono tuttavia alcune variabili di cui tenere conto: per l’indonesiano la cifra fissata dal Como per venderlo, per il numero 16 le condizioni fisiche dopo il grave infortunio di un anno fa. Destinati all’addio Sirigu e Desplanches, il primo per fine contratto e il secondo in prestito, per non aver ripagato le aspettative del club: il suo principale tallone d’Achille si è rivelato il gioco con i piedi nel costruire dal basso.

Difensori

Il terzetto arretrato, a meno di risvolti inattesi, è già completo per due terzi: Magnani al centro e Ceccaroni a sinistra. Il resto è tutto da costruire: il braccetto destro non sarà Baniya (non riscattato, tornerà al Trabzonspor) e nemmeno Diakité, che già a gennaio era nell’elenco dei partenti; rientrerà Peda, ma difficilmente partirà titolare. Da rifondare anche il comparto riserve dove Nikolaou, unico rimpiazzo in organico nella seconda metà della scorsa stagione, sembra destinato a salutare.

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