
Un blitz prima della partita del Frosinone, un altro adesso a pochi giorni dalla sfida play-off con la Juve Stabia. Dentro o fuori: il Palermo non ha vie di fuga stavolta. Come un’auto di Formula 1 a Montecarlo. Se si sbaglia, si va a muretto e addio gloria. Novanta minuti (che possono diventare 120 con i supplementari) in cui bisogna lottare come «gladiatori nell’arena». Usa queste parole Alberto Galassi per spiegare quello che dirà qualche ora più tardi a Brunori e compagni prima dell’allenamento del pomeriggio.
Il consigliere d’amministrazione del club rosanero e membro del board del City Football Group era sbarcato a Palermo prima della partita con il Frosinone per spronare la squadra dopo le due sconfitte di fila con Südtirol e Cesena e lo fa anche due giorni prima della partita-bivio di Castellammare di Stabia. Aplomb british, positività ad oltranza, citazioni, ma soprattutto niente fronzoli: in quasi un’ora di chiacchierata nella club house del centro sportivo di Torretta, Galassi dà la visione della proprietà su una stagione regolare che avrebbe dovuto avere un altro epilogo. Almeno per i tifosi.
Ma si spinge anche oltre, affermando con il «Palermo in A ci andrà al 100%, quando però non si può stabilire perché il calcio è lo sport del diavolo, basta vedere la semifinale di Champions fra l’Inter e il Barcellona», che l’ad Gardini «non è mai stato in discussione» e che ogni decisione su Dionisi e Osti sarà presa «dopo i play-off». «Io e il City Football Group siamo contenti anche di questo ottavo posto - attacca Galassi -. Anzi, siamo molto contenti, perché per il secondo anno di fila abbiamo centrato i play-off e non era per niente scontato. Bisogna capire una cosa, la Serie B è un campionato difficilissimo, il più complicato fra tutte le seconde divisioni europee. Il confine fra play-off, metà classifica e play-out è sottilissimo. C’è un grande livellamento tecnico verso l’alto, ci sono ottimi allenatori e squadre che investono tanto perché i veri ricavi sono in A. Noi, per monte ingaggi siamo i quarti del campionato. A tutto ciò, va anche aggiunto il lato umano, che nel calcio è un fattore imponderabile. Ecco perché prendiamo questi play-off come una grande occasione. E parlo da tifoso del Palermo quale ormai sono, non da dirigente di calcio perché faccio altro. Nella vita non sono abituato a guardarmi indietro, abbiamo questa chance e ce la dobbiamo giocare con grande positività. Non so se era meglio arrivare quinti o ottavi».
L'articolo completo oggi sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale (clicca qui per leggere)

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia