Ranocchia più Verre, Verre più Ranocchia: sta tutta in questa formula la modifica che ha studiato Dionisi per rendere ben più pericoloso il Palermo, senza dimenticare anche il fattore equilibrio. Nelle ultime due gare con Sampdoria e Spezia, l’allenatore rosanero ha rimodulato il centrocampo per dare una nuova veste all’impostazione tattica della sua formazione. I risultati sono stati fin da subito positivi con la squadra che nelle partite contro le due squadre liguri ha effettuato un totale di 45 conclusioni, di cui 17 nello specchio della porta. Solo tre le reti messe a segno, una con i blucerchiati e due con i bianconeri, complici le parate dei portieri avversari (Silvestri e Gori) che in entrambe le partite si sono superati compiendo interventi super.
Sia Ranocchia che Verre hanno messo un grande ordine in mezzo al campo e consentito di sviluppare il gioco e la manovra in maniera differente rispetto al recente passato, dove uno era praticamente alternativo all’altro, con il ruolo di play atipico che veniva svolto da Gomes. Il francese, nonostante avesse caratteristiche diverse, con il passare dei mesi è cresciuto parecchio riuscendo ad essere determinante anche in quella posizione, però, chiaramente per una questione qualitativa e di stile di gioco non è sicuramente paragonabile a Ranocchia. Il numero 10, infatti, è stato l’ago della bilancia di questo cambiamento, considerato che di fatto Verre gioca pressoché nella stessa posizione di prima, ma adesso con la presenza dell’ex Juventus entrambi possono interscambiarsi e soprattutto dialogare in mezzo al campo con grande qualità di palleggio. Oltre al fatto che Ranocchia ha consentito a Verre di sganciarsi dalla classica impostazione dell’azione, cosa che sa comunque fare ma che lo costringeva talvolta ad arretrare la sua posizione per ricevere il pallone. Con questo duo la palla adesso viaggia decisamente in maniera più pulita e rapida, anche grazie all’abilità di Ranocchia di effettuare dei cambi di gioco o dei lanci che possono diventare decisivi per creare buone occasioni.
Grazie alle loro caratteristiche Ranocchia e Verre hanno portato nuova linfa in entrambe le fasi. Sia il primo che il secondo hanno dimostrato grande spirito di sacrificio in copertura, visto che comunque c’era da «sostituire», quantomeno al momento, Gomes che fa del recupero della sfera e della marcatura degli avversari la sua arma vincente. Cosa che gli ha consentito di ritagliarsi uno spazio importante e che meriterebbe di avere ancora, basti vedere come è entrato nel finale della scorsa gara con grandissimo impegno, determinazione e voglia di mettersi a disposizione della squadra e dei compagni.
Non era semplice trovare il giusto equilibrio, ma Dionisi lavorando giorno dopo giorno - diverse volte in conferenza stampa aveva parlato della possibilità di vedere insieme Ranocchia e Verre - ha trovato il bandolo della matassa e, grazie alla grande disponibilità dei due calciatori, è riuscito a cucire questo nuovo abito alla squadra. Uno schieramento che in alcune occasioni si trasforma più in un 4-2-3-1 piuttosto che un 4-3-3 classico e rende decisamente più imprevedibile la squadra. Ne hanno fatto le spese sia Sampdoria che Spezia, seppur i blucerchiati siano usciti dal Barbera con un pari e non con una sconfitta. Sono segnali di risveglio del Palermo che adesso si affida alla qualità e alla fantasia dei suoi giocatori che in mezzo al campo sanno amministrare al meglio il pallone. Abilità nel palleggio e grinta, il giusto mix dal quale ripartire e provare a recuperare il terreno perso. Un banco di prova nel prossimo weekend sarà la gara esterna contro la Carrarese, formazione che verosimilmente - nonostante giocherà in casa - si chiuderà e proverà a ripartire, situazione analoga a quanto accaduto soprattutto con la Samp al Barbera. E ci sarà da capire se Dionisi spingerà con Ranocchia e Verre anche in trasferta, anche perché Gomes adesso scalpita...
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