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Segre: «La strada è giusta, il Palermo farà grandi cose»

Il n. 8 si confessa: «La fascia è un onore, ma il capitano è Brunori che è un esempio per tutti»

Al Palermo dall’estate del 2022, Segre è pian piano diventato uno dei simboli rosanero a suon di grandi prestazioni e spirito di sacrificio. Rendimento, attaccamento alla maglia, leadership e dedizione al lavoro che hanno portato il numero 8 anche ad indossare la fascia da capitano nelle occasioni in cui non ha giocato Brunori. In totale, fin qui, con la casacca del Palermo ha totalizzato 81 presenze e 12 reti, compreso quello di questo campionato nel successo per 3-1 sul campo della Juve Stabia.

Due giorni fa è arrivato un pareggio per 0-0 in un campo complicato come quello di Mantova contro una formazione che nello stadio di casa ha ottenuto degli ottimi risultati. Come avete assorbito il risultato?

«È stata una partita non semplice contro un avversario organizzato che in queste prime partite di campionato ha posto come suo obiettivo quello di giocare e di proporre il suo calcio. In settimana avevamo preparato insieme al tecnico la gara nel migliore dei modi. Abbiamo avuto qualche occasione da gol, peccato non averle sfruttate ma siamo sulla strada giusta».

In questo inizio di campionato, per la maggior parte delle partite, ha indossato la fascia da capitano del Palermo. Si sente ulteriormente responsabilizzato?

«Sicuramente. Ma come ho sempre detto il nostro capitano è Brunori, è un esempio per tutti e soprattutto c’è un rapporto di amicizia fra noi. Poi, quando ricevo questa possibilità di indossare la fascia da capitano, è un onore immenso, perché in quel momento rappresento una città intera e cerco veramente di portarla al massimo dando il mio più del 100% in campo, perché la gente lo merita. Bisogna far di tutto per riportare questa società e questa città dove merita».

Pochi mesi fa ha rinnovato il suo contratto fino al 2027, ci racconta un po’ come è andata? Cosa rappresenta per lei questo prolungamento?

«È stato un passo che volevo fare da tanto tempo, è stata una lunga trattativa, non vedevo l’ora di chiudere. Sono felicissimo e sono ancora più felice di prima, adesso quello che voglio fare è ripagare la fiducia della società aiutando sempre i miei compagni e tutta la squadra per ottenere migliori risultati sia personali che collettivi. Io penso sempre a lavorare di più perché nessuno ti regala nulla».

Quest’estate sono arrivati tanti nuovi giocatori, che tipo di gruppo si è creato?

«Siamo un bel gruppo, sono arrivati tanti giocatori stranieri ma l’obiettivo per quelli che siamo qui da tanto tempo è quello di cercare di amalgamarli il più possibile. Si stanno integrando molto bene, ci stanno dando una mano e spero ce ne diano ancora di più perché sono tutti giocatori forti. Noi siamo consapevoli che siamo un grande gruppo e con la determinazione, la forza e l’unione si possono raggiungere grandi cose. Poi vedremo fra qualche mese dove arriveremo. Siamo una grande squadra e vogliamo sempre dimostrarlo ogni domenica».

Che tipo di allenatore è Dionisi? Cosa è cambiato rispetto al passato? Le chiede qualcosa di diverso a livello tattico?

«Mi conosceva già da prima. In campo io cerco sempre di esprimere il mio meglio e quello che mi chiede è sempre relativo alle mie caratteristiche, noi come squadre ascoltiamo sempre lui e il suo staff. In questo momento stiamo già preparando la gara di domenica con il Cittadella che sarà un’altra battaglia e dovremmo farci trovare pronti».

L’obiettivo da parte della società è quello di migliorare quanto fatto la scorsa stagione. Nello spogliatoio qual è l’obiettivo che vi siete dati tra di voi?

«Noi vogliamo migliorarci giorno dopo giorno, questo è il nostro obiettivo: pensare al futuro perché possiamo fare qualcosa di importante. Bisogna lavorare in silenzio, con determinazione e voglia di raggiungere per tutti qualcosa di importante perché possiamo farlo».

Nell’ultima partita in casa siete tornati al successo, una vittoria che mancava da diverso tempo. Che sensazione è stata ritrovare i tre punti davanti ai tifosi rosanero?

«È stato bellissimo, un’emozione pazzesca. Lo dico e lo ripeto sempre: vincere e far gioire uno stadio intero è qualcosa di emozionante. Speriamo di ripeterci sempre, domenica ci sarà una partita importante e staremo sul pezzo per affrontarla al meglio e conquistare il massimo possibile».

Quali sono secondo lei le principali rivali del Palermo alla corsa per i primi posti?

«Il campionato di Serie B è impronosticabile. Ci sono tante squadre forti e tante che magari partono dal basso e poi fanno tre o quattro vittorie e si riportano sopra. Fino all’ultimo non si decide mai niente. È un torneo con squadre forti e noi dobbiamo esprimerci al massimo per raggiungere quel qualcosa di importante che noi vogliamo e possiamo».

Lei prima di arrivare al Palermo è stato in altre società importanti, qual è l’elemento che differenzia maggiormente le altre società con il Palermo del City Football Group?

«Questa società è qualcosa di spettacolare. Non ho mai avuto una società del genere perché ti garantisce tanto, noi siamo fortunati di far parte di questo gruppo. Però, ripeto, nessuno ti regala nulla quindi noi l’unica cosa che possiamo fare è lavorare, lavorare e sempre al 100%».

Quest’estate è cambiato anche il direttore sportivo, è arrivato De Sanctis e con lui c’è anche Migliaccio…

«C’è un bel rapporto sia personale che di gruppo con entrambi. Speriamo insieme di fare grandi cose perché ce lo meritiamo tutti per il gruppo che siamo».

È l’anniversario del Palermo, 1° novembre, 124 anni di storia. Ha un messaggio per i tifosi?

«Faccio con tutto il mio cuore gli auguri a tutta Palermo, a tutti i tifosi palermitani e alla società. I nostri tifosi per noi sono fondamentali e lottiamo sempre al loro fianco per raggiungere i nostri obiettivi».

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