Ancora una volta, il dilemma torna prepotentemente ad alimentare la settimana che porta al match con la Reggiana: Brunori giocherà titolare al centro dell’attacco oppure toccherà ad Henry? La stagione del capitano del Palermo è iniziata in un modo non del tutto esaltante e sta proseguendo sulla stessa falsa riga. Da possibile partente a confermato di lusso, Brunori non è ancora riuscito a convincere Dionisi a puntare su di lui come avevano fatto i suoi predecessori. Solitamente, da Baldini a Mignani, passando per Corini, la formazione del Palermo settimana dopo settimana era praticamente identica per un elemento su undici: Brunori più altri 10, in pratica, era la certezza di voler puntare su un elemento in grado di spostare gli equilibri di un’intera squadra che giocava per lui sotto ogni punto di vista, ricevendo in cambio gol e assist in quantità.
Ma la stagione 2024/25, finora, suona quasi come una maledizione per l’attaccante rosanero, passato dall’essere il simbolo di questa squadra a un semplice gregario. Un momento difficile da gestire, immaginiamo, per un giocatore in grado di giocare da protagonista tutte le partite disputate dal Palermo negli ultimi 3 anni facendo registrare una media di oltre 80 minuti a incontro, a prescindere dalle reti realizzate. Una parabola fin qui discendente e un ruolo secondario, come quello che negli anni scorsi ha dovuto vestire Soleri, oscurato dall’ombra proprio di Brunori, prima di approdare allo Spezia dove si sta facendo apprezzare per personalità e tanti gol.
La stagione di Brunori recita così: 386 minuti giocati, 9 presenze, 1 gol e nessun assist. Numeri che testimoniano come l’impiego di Brunori sia stato sostanzialmente con il contagocce, visto che la media di minuti giocata a incontro è di poco più 42 minuti. Troppo pochi per un attaccante abituato a giocare da protagonista in una squadra che gli garantiva quasi 80 minuti a partita in campo. La scorsa stagione, per esempio, nelle prime 9 giornate di campionato Brunori aveva totalizzato 703 minuti, per una media di oltre 78 minuti a partita, praticamente il doppio rispetto a quest’anno. In termini di gol la differenza non è abissale ma comunque Brunori era riuscito ad andare a segno 3 volte e collezionare anche un assist.
La percentuale di titolarità è diametralmente opposta rispetto a quella corrente. La passata stagione, Brunori aveva iniziato dal primo minuto tutte le prime 9 partite di campionato, per una percentuale pari naturalmente al 100%. Quest’anno, invece, il capitano del Palermo ha giocato dall’inizio solo 4 delle 9 partite disputate, ovvero il 44% delle volte. Due delle 4 partite iniziate dal primo minuto, sono state al Barbera contro Cosenza e Salernitana, con esiti non del tutto esaltanti. Nell’ultimo match contro i campani, tra l’altro, al momento del cambio Brunori era stato beccato da qualche mugugno del pubblico che non ne aveva apprezzato la prestazione.
E contro la Reggiana? Dionisi dovrà decidere se puntare nuovamente su Henry come a Modena o se tornare a dar fiducia a Brunori, magari sperando di ripetere ciò che l’italo-brasiliano riuscì a fare 2 anni fa alla sua prima gara da rosanero in Coppa Italia, da neo-promossa in B. Primo turno e vittoria del Palermo per 3-2 contro gli amaranto grazie a una splendida tripletta firmata da Brunori, la prima in maglia rosanero. Fu uno dei tanti capitoli di una storia d’amore tra il numero 9 e la piazza: sabato, una nuova occasione per ripetere la magia di quella prima volta...che non si scorda mai.
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