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Palermo irriconoscibile: nuovo ko a Pisa, scatta l’allarme

I rosanero perdono 2-0 mostrando limiti in difesa e poca concretezza in attacco

Se qualcosa può andare male, lo farà. La legge di Murphy calza a pennello per questo Palermo che era partito per spaccare il mondo e che invece, dopo due partite si trova mestamente a quota zero. E se all’esordio a Brescia il gol era arrivato in extremis, stavolta il patatrac s’è materializzato dopo quattro minuti con un autogol sfortunato (e clamoroso) di Nedelcearu che, sul tentativo di spazzare in angolo un cross di Leris dalla destra, l’ha messa dentro la sua porta in maniera maldestra. Un episodio macchiato da un probabile fallo dello stesso Leris su Pierozzi, che però è stato ritenuto legale sia dall’arbitro Colombo che da Camplone che era al Var.

C’era un’eternità per resettare e riprendere la partita, invece il Palermo - com’era successo anche nel secondo tempo di Brescia - non ha mai dato la sensazione di potere chiudere nella sua area il Pisa e di riuscire a fatturare quello che sarebbe servito per arrivare al pareggio. Dionisi si era presentato con il solito 4-3-3 e con due novità rispetto a Brescia (l’adattato Pierozzi a sinistra e Saric a centrocampo, fuori Lund e Gomes), ma i rosa non sono mai stati capaci di alzare i giri del motore. Il gol iniziale, ovviamente, è stato un’autentica mazzata, perché ha messo la partita sui binari giusti per il Pisa. Inzaghi è un maestro delle ripartenze, le sue squadre si sono sempre distinte nell’aspettare e infilarsi negli spazi e, dunque, quel gol dopo 4’ è stato manna dal cielo per i toscani. Resta il fatto che il Palermo s’è fatto trovare scoperto quasi subito e questo impone delle riflessioni. Anche perché il raddoppio, nella ripresa, è arrivato in una situazione simile.

Una partita, dunque, che è nata male e che lascia tanti punti interrogativi su questa squadra che ha subito una metamorfosi inaspettata nel giro di due settimane. A Parma, in Coppa Italia, non era stata scintillante ma aveva creato tante azioni e anche segnato. Nelle due partite di campionato, il Palermo ha creato pochissimo e non è ancora riuscito a sbloccarsi. E questo è un altro dato che preoccupa e che non va sottovalutato, perché Brunori là davanti fa una fatica da matti. I numeri dicono che il Palermo ha avuto quasi il 66% di possesso palla, ma nella storia della partita ci sono i due gol del Pisa e diverse altre conclusioni pericolose dei toscani. Vero che la rete iniziale e la decisione di arbitro e Var hanno indirizzato subito la partita, ma è altrettanto vero che sarebbe servito molto di più per riemergere. Invece il Palermo nel primo tempo ha sempre giocato sotto ritmo, con Blin e Ranocchia incapaci di accendere la luce. Se a tutto questo si aggiunge che i due esterni non l’hanno mai vista fino alla mezzora, ecco la spiegazione del vantaggio del Pisa.

L’azione buona per pareggiare il Palermo l’aveva anche costruita (31’), ma Di Francesco s’è fatto ingolosire, ha anticipato Saric e da dieci metri ha sprecato la palla d’oro di Ranocchia. È stato quello il momento migliore dei rosanero che poco dopo hanno anche avuto un’altra chance con Di Francesco, ma stavolta è stato Semper ad esaltarsi sul mancino del n. 17. Sarebbe servita un’invenzione di qualcuno o un episodio fortunato per pareggiare, ma questo Palermo per il momento non è né come Archimede né come Gastone. Dionisi a inizio ripresa ha tirato fuori l’evanescente Insigne e ha messo dentro Vasic, sperando di avere più sostanza sulla destra ma i risultati sono stati gli stessi. Sulle due corsie ieri sera s’è viaggiato sempre a fari spenti o quasi. Quando Di Francesco s’è ricordato che fino a un anno e mezzo fa era un giocatore di A, il Palermo e Brunori finalmente hanno avuto una vera palla-gol, ma Semper è stato magico sul colpo di testa del n. 9 che poco dopo ci ha riprovato da dentro l’area trovando ancora pronto il portiere del Pisa.

Nel frattempo Inzaghi, esattamente come fa il fratello Simone, ha tolto gli ammoniti Beruatto e Traoré e ha inserito Nicholas Bonfanti e Angori, poi ha richiamato i due trequartisti inserendo altre forze fresche per sfruttare gli spazi che giocoforza si sarebbero aperti. E così è stato, perché anche il raddoppio è nato da un’azione di contropiede, innescata da Moreo, rifinita da Tramoni e conclusa da Nicholas Bonfanti.

Dionisi ha cambiato subito, mandando in campo Gomes ed Henry per Saric e Di Francesco, passando ad una sorta di 4-2-4, ma il Palermo non è mai riuscito a trovare la lucidità per scardinare il Pisa che a tratti ha difeso anche con la linea a 6. Diakité al 29’ ha avuto una palla per riaprila, ma il suo destro è stato uno scarabocchio, come del resto tutta la partita del Palermo. E martedì c’è un’altra trasferta a Cremona che mette già i brividi. La speranza è di non scomodare più Murphy e mettersi alle spalle questo inizio choc.

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