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Henry si presenta: «A Palermo per crescere insieme a questa squadra. Posso giocare con Brunori»

Arriva dall'Hellas Verona con la formula del prestito con diritto di opzione ed obbligo di riscatto in caso di promozione in Serie A

È il giorno di Thomas Henry. Il tempo dell'ufficializzazione arrivata intorno alle 10 di oggi e subito conferenza stampa per il nuovo attaccante rosanero che si trova già a Livigno, sede del ritiro del Palermo. Arriva dall'Hellas Verona con la formula del prestito con diritto di opzione ed obbligo di riscatto in caso di promozione in Serie A.

«Mi definisco un calciatore completo, ma voglio migliorare ancora - ha esordito in conferenza stampa -.  Faccio tanto lavoro per la squadra, finalizzo l’azione ma voglio aiutare la costruzione del gioco. Sono arrivato qui per crescere insieme a questa squadra. Spero di fare qualche gol, è il mio lavoro come attaccante».

«Ho scelto Palermo perché non ha bisogno di descrizioni, la società è mitica e alle spalle c’è un grande progetto. Ho già parlato con De Sanctis, lo conosco bene. Dopo la scorsa stagione dove ho avuto un infortunio importante che non mi ha permesso di giocare molto, adesso ho bisogno di continuità. Voglio fare rinascere questa società».

Henry scende di categoria, ma ha le idee chiare: «Credo che la Serie B sia difficile, ci sono tante squadre che possono vincere, un campionato molto fisico, non sarà facile. Voglio portare la mia esperienza, voglio crescere e fare crescere la squadra. Ho preso il numero 20 perché è la mia data di nascita».

Il nome di Henry era stato accostato ai colori rosanero già nel gennaio scorso: «Potevo venire al Palermo a gennaio ma era presto per me - ha sottolineato -. Mi aspettavo più continuità a Verona, ora è totalmente diversa la situazione. Voglio fare una stagione in rosanero. Ho parlato con tutti i giocatori, mi sento bene nel gruppo. Posso giocare insieme a Brunori, ha fatto bellissime stagioni, dipende sempre da cosa vuole l’allenatore».

«Palermo è una città che voglio scoprire. Per il momento ho parlato poco con Dionisi, mi ha chiesto di essere me stesso, voglio scoprire la squadra e tutti quelli che lavorano qui. Abbiamo tempo ma non troppo. Ho avuto la fortuna di giocare in diverse posizioni e moduli diversi, ma la cosa più importante è raggiungere risultati con la squadra. Mi piace essere più completo possibile, voglio scoprire tante cose».

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