Lettera aperta di Francesca Mistretta, la tifosa palermitana che ha perduto la falange del mignolo della mano sinistra poco prima dell'ingresso della partita Palermo-Brescia, in vista dell’attesa sfida di domani sera, venerdì 17 maggio, tra i rosa e la Sampdoria, gara valida come turno preliminare dei play-off di Serie B.
La lettera della signora Mistretta è indirizzata al Comune di Palermo, al Palermo Football Club, al prefetto e «a tutti gli amici tifosi del Palermo».
«“Una vita in RosaNero” potrebbe essere il titolo della mia biografia», scrive. «Il Barbera - aggiunge - l’ho sempre considerato la Casa di tutti i Tifosi RosaNero. La Mia Casa. Ma dal quel fatidico Palermo-Brescia in cui ho perso una falange del mignolo della mano sinistra dopo essere stata spinta da quattro scapestrati e rovinata sul divisore in metallo che mi ha ghigliottinato il dito, la mia paura di andare allo stadio è tanta, troppa».
«Ho paura - aggiunge Francesca - di entrare a “Casa”. Questo perché la gestione degli ingressi ai tornelli non è mai cambiata, continuano ad esserci orde di gente ammucchiata, senza compostezza ed educazione. E domani, in occasione della partita Palermo-Sampdoria, gara valevole per i play-off di Serie B, partita fondamentale per i nostri colori - oltre 30.000 biglietti venduti - sento la necessità di chiedere a gran voce che la gestione degli ingressi sia garantita a tutti in sicurezza».
Ma Francesca andrà allo stadio? «Ho comprato il biglietto, nonostante tutto, anche se ancora non sono certa di partecipare. Spero intensamente di poter trovare la forza di superare la mia angoscia, ma soprattutto spero che i tutti i tifosi possano entrare in sicurezza nella “Nostra Casa”, lo stadio comunale Barbera, con serenità, gioia e speranza e che la partita sia una grande festa per la città di Palermo».
«Mi auguro - conclude la tifosa rosanero - che la mia richiesta venga ascoltata e che l’organizzazione sia all’altezza dell’evento in modo che nessuno possa incorrere in spiacevoli incidenti come è successo a me. Forza Palermo Sempre! Siamo aquile!».
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