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Il Palermo contro l'Ascoli prova a rompere l'incantesimo: le probabili formazioni

Basta un punto per assicurarsi i play-off, ma i rosanero cercano una vittoria che manca da troppo tempo. I tre punti sono anche necessari per blindare il sesto posto

Precisamente come il Primo Maggio il Palermo oggi si troverà di fronte una squadra disperata, a cui potrebbe non bastare vincere le ultime due partite per evitare la retrocessione. Dallo Spezia all’Ascoli in quattro giorni. Precisamente come alla vigilia della gara del Primo Maggio il Palermo ha promesso grande impegno, per interrompere il «digiuno» interno che dura ormai dal 17 febbraio, per conquistare almeno quel punticino che garantirebbe la partecipazione ai play-off. Precisamente come alla vigilia della gara del Primo Maggio abbiamo forti dubbi che la squadra rosanero possa essere diversa da quella che è stata negli ultimi mesi, nonostante il ritiro imposto dal club e la protesta degli ultras, che oggi hanno annunciato quindici minuti di «assenza» dallo stadio. Restiamo convinti che i conti vadano fatti alla fine dell’ultima partita, gli spareggi in teoria lascerebbero aperte tutte le soluzioni ma il bilancio di sei punti nelle ultime dieci partite lascia poco spazio all’ottimismo. Perché questa squadra che Mignani sta cercando di migliorare con piccoli aggiustamenti e modesti risultati sembra prigioniera di un «incantesimo». Come se nell’intervallo della partita di Cremona del 24 febbraio qualcuno le avesse tolto forze, fiducia e fortuna, le tre componenti con cui - nonostante i limiti dell’organico - fino a quel giorno aveva costruito un campionato di vertice.

Oggi contro l’Ascoli degli ex Bellusci e Nestorovski potrebbe essere perfino l’ultima gara interna della stagione, molto dipenderà dalla classifica finale: se il Palermo riuscirà a difendere i play-off (basterebbe un punto ma gli spareggi sono certi anche in caso di sconfitta, qualora Südtirol e Reggiana non dovessero vincere entrambe le gare che mancano alla fine) e dalla posizione in cui si qualificherà per gli spareggi (i rosa attualmente sono sesti e nel primo turno giocherebbero al Barbera). Una stagione che comunque verrà ricordata per il delirante rendimento interno del Palermo, battuto sette volte al Barbera a dispetto della passione e della spinta della propria tifoseria. Un dato inspiegabile, come è inspiegabile è il numero di gol subiti dalla squadra rosanero; sono 51, dodici in più dell’Ascoli che è sull’orlo della Serie C. Fenomeni quasi «paranormali» a cui Mignani sta cercando di porre rimedi con un atteggiamento molto prudente che non appartiene alla sua storia calcistica. Neppure il 3-5-2 ha evitato falle difensive, seppure sul piano della compattezza il Palermo abbia dato piccoli segnali di crescita.

Dove il Palermo non è cresciuto, però, è nella fase offensiva, come una coperta corta che lascia testa o piedi scoperti. Senza l’infortunato Di Mariano giocare con due difensori sull’esterno non paga ma Mignani non ha mai rischiato Insigne quinto di centrocampo, oggi potrebbe puntare su Diakité, un altro difensore, o riprovare con Segre che esterno a destra ha fatto sempre male. E non sta pagando neppure la scelta delle due punte, a cui però l’ex tecnico del Bari non sembra volere rinunciare. Solito dubbio tra Soleri e Mancuso. L’attesa di Ranocchia si sta prolungando oltre il previsto. Il centrocampista aveva fatto bene a gennaio giocando alle spalle di un attaccante, ma la soluzione a due punte gli ha quasi imposto una posizione in campo più arretrata. Puntare su Ranocchia e Di Francesco insieme per un centrocampo più fantasioso potrebbe essere un tentativo, qualche prova in tal senso è stata fatta. Ma andiamo avanti appunto per tentativi, nella speranza di trovare la formula giusta per dare al gioco del Palermo un senso, un’idea, quell’idea comune di calcio che manca da due anni e che difficilmente si trova in poche settimane.

L’Ascoli potrebbe dire: beati voi che avete questi problemi. Anche oggi la differenza di motivazioni sarà notevole. Tra una squadra che non sta rispettando le attese ma che comunque resterà in B e una che invece come detto rischia fortemente la Serie C. Anche queste motivazioni possono pesare e va detto che alla squadra marchigiana un pari servirebbe a poco, potrebbe verificarsi una situazione paradossale: ospiti in attacco in cerca della vittoria e rosa a difendere il punticino che dà la certezza matematica dei play-off. Con un orecchio alla «radiolina» - come si diceva una volta - ai risultati delle altre e gli occhi in campo in attesa di un segnale, di qualcosa che possa lasciare sperare in un risveglio, nella fine dell’«incantesimo», in un finale di stagione prodigiosamente diverso da quello a cui gran parte del popolo rosanero s’è quasi rassegnato.

Probabili formazioni

PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Diakité, Lucioni, Ceccaroni; Buttaro, Ranocchia (nella foto), Gomes, Di Francesco, Lund; Brunori, Mancuso

ASCOLI (3-4-2-1): Vasquez; Botteghin, Bellusci, Mantovani; Falzerano, Masini, Di Tacchio, Zedadka; Caligara, Rodriguez; Nestorovski

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