Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Palermo, il turn over di Corini non funziona

Scelte errate, sia nella formazione iniziale che durante la gara. Difesa stravolta, mediana depotenziata, attacco sperimentale

Brescia 02/03/2023: durante la partita di Serie B Brescia vs Palermo allo Stadio Mario Rigamonti di Brescia(Foto Tullio Puglia)

Doveva essere la partita delle risposte, è stata quella della confusione imperante e della conferma, certificata anche dalle parole di Corini, che in questo momento il Palermo non può ambire ai primi due posti: non si tratta della prima frenata del genere in campionato, ma stavolta fa molto più male perché arriva in una fase cruciale della stagione e in un momento in cui quasi tutte le concorrenti per la promozione hanno trovato continuità. Sul crollo di Brescia, che si aggiunge a quello con la Ternana e allo sciagurato secondo tempo di Cremona, incidono non poco le scelte tecniche: errori in serie, sia nella formazione di partenza che nella gestione complessiva del match, che aprono una nuova crepa nel rapporto tra Corini e la piazza palermitana e che potranno essere cancellati (o almeno attenuati) solo da una risalita in classifica. La posizione del tecnico non era a rischio in autunno e non lo è nemmeno stavolta, ma è probabile che un altro harakiri a Lecco dia nuovi spunti di riflessione ai vertici societari.

A Brescia è arrivata l’ennesima dimostrazione della difficoltà a trovare il bandolo della matassa in partite sulla carta più abbordabili. Sotto accusa il turnover: Corini ne ha cambiati cinque rispetto alla gara con la Ternana, giocata quattro giorni fa, ma in quell’occasione aveva a sua volta fatto appena due cambi rispetto al match con la Cremonese (tre giorni prima), subendo una clamorosa ripassata sul piano atletico.

Al Rigamonti la gamba non è mancata, la condizione e la lettura del gioco sì. La scelta di cambiare due pedine in difesa dopo i cinque gol subiti nelle ultime due uscite si è rivelata deleteria: Marconi, che ha rilevato un Ceccaroni reduce dalla prestazione horror con la Ternana, non veniva utilizzato dalla sciagurata trasferta di Como, chiusa con un rosso, e ci ha messo appena 22’ per lasciare di nuovo in dieci i suoi; nemmeno il giallo lampo, unito alle gravi difficoltà sui movimenti del reparto offensivo di Maran, ha convinto Corini a sostituirlo precauzionalmente. Diakité, tra i migliori in organico nell’uno contro uno e in fase di spinta, è stato tenuto a riposo per tutti i novanta minuti, mentre Lund, non ancora al top, è rimasto in campo per l’intero match dopo essere uscito stremato al 55’ quattro giorni prima. Discorso simile per Segre e Gomes: il primo, letale nel gioco aereo, ha guardato tutta la sfida dalla panchina, mentre il secondo ha disputato l’intera gara nonostante non fosse al meglio. Altrettanto discutibile la rinuncia dall’inizio a Ranocchia, «vittima» della logica del turnover nonostante una prima parte di campionato con utilizzo limitato all’Empoli e cinque partite su sei a Palermo in cui è stato sostituito prima di fine match; al suo posto è stato scelto Henderson, impiegato appena 4’ nelle ultime sei gare e subito sacrificato dopo il rosso a Marconi. E poi c’è Brunori, capitano di mille battaglie, ritenuto non indispensabile per provare la rimonta nel secondo tempo nonostante nel primo avesse trovato il 12° gol stagionale: al suo posto Mancuso, mai impiegato prima punta finora, invece di un 9 più classico come Soleri. Un insieme di fattori che ha fruttato la seconda debacle in pochi giorni e addensato nuove nubi nel cielo di Palermo.

Nella foto Eugenio Corini con il tecnico del Parma Rolando Maran

Caricamento commenti

Commenta la notizia