Il gol della Cremonese all’ultimo secondo a Modena (ancora in inferiorità numerica, capito!) probabilmente chiude il discorso promozione diretta per il Palermo. Sette punti da recuperare ai lombardi in dieci partite sono tanti, anche perché in mezzo ci sono il Como (+6), il Venezia (+5) e anche il Catanzaro che ieri s’è preso il lusso di superare i rosanero. In più, il Palermo degli ultimi otto giorni non autorizza nessun sogno di rimonta. Anzi, fa temere anche per il sesto posto in cui è piombato dopo questo calvario.
La sconfitta con il Brescia è dolorosa, esattamente come quella con la Ternana. Troppe squadre quest’anno, quando hanno affrontato il Palermo, si trasformate in... Real. Salvo poi scoprirsi normalissime la partita successiva. Ultimo esempio proprio la Ternana, che - dopo aver banchettato al Barbera - le ha buscate dal Parma. Ancora peggio il Cittadella, che prima ha impartito la seconda lezione del campionato ai rosanero e poi ha perso tutte le successive. Dunque, è il Palermo che non funziona come dovrebbe.
Attaccarsi sempre agli episodi non aiuta a pulirsi la coscienza. Il Palermo s’è staccato di nuovo al gruppo di testa perché nelle ultime due partite (più il secondo tempo con la Cremonese) non è stato squadra, proprio come nel periodo buio di ottobre-novembre. E il primo a farsi delle domande dovrebbe essere Corini, che deve chiedersi perché il Palermo non ha mai avuto solidità. Nonostante certi innesti di peso, quest’anno i gol presi sono già 38, la stagione scorsa erano stati 49 a fine campionato. Troppi se si vuole aspirare a certi traguardi.
La colpa non può essere solo dei singoli, semmai va ricercata nell’organizzazione difensiva. Il Palermo troppe volte è apparso lungo e sfilacciato, tant’è vero che i gol spesso arrivano in fotocopia (cross e inserimento un must, così come il tiro da fuori area). Dunque, il problema prima di tutto è tattico e fa specie che in un anno e mezzo non si sia trovato un rimedio.
La Serie A diretta, come detto, è ormai utopia. Ora vanno difesi i play-off, sperando di risalire qualche posizione. A Lecco bisognerà tornare a lottare e vincere. Se non sarà così, allora sarà giusto fare altre riflessioni. Perché i miracoli nel calcio esistono e il Palermo ne sa qualcosa.
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