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Palermo, un'altra occasione gettata al vento: un fallo inutile di Marconi regala al Como il rigore del 3-3

Partita altalenante. I rosa cominciano bene e chiudono il primo tempo in vantaggio con Di Francesco. A inizio ripresa subiscono due reti, ma i colpi di testa di Segre e Graves ribaltano il risultato. Fino all'ingenuità del difensore centrale al 90'

Mai dire finita. Quest'anno le partite del Palermo si decidono quasi sempre negli ultimissimi minuti. Ma se nella prima parte del campionato erano spesso i rosa a segnare allo scadere, adesso sono gli avversari. Stavolta è toccato al Como, che al 92' su rigore ha realizzato il gol del definitivo 3-3 al termine di una gara che ai punti avrebbe vinto l'undici di Corini.

E avrebbe vinto anche sul campo se solo Marconi non avesse commesso un'ingenuità, un colpo a palla lontana all'avversario - Curto - che all'on field review è stata valutato da rigore ed espulsione. Un pugno ai fianchi sul quale il difensore della squadra di casa è stramazzato al suolo - manco fosse Ivan Drago e non Ivan Marconi - e per il quale Curto si è fatto anche sostituire, prima ancora che l'arbitro venisse inviato dalla sala Var a rivedere il contatto.

Peccato, come a Parma un altro colpaccio esterno sfumato alla fine. E stavolta i rosa non possono dire di avere subito per tutta la gara il gioco degli avversari, come era successo sul campo della capolista. Anzi, il Palermo oggi al Sinigaglia è partito con un piglio che ha richiamato alla mente la prima parte della stagione, le vittorie di Venezia e Modena per entrare nello specifico. Un'occasione già al primo minuto di gioco, gol al 17' - grazie al filtrante ben calibrato da Gomes e sfruttato da Di Francesco con un sinistro incrociato sull'uscita di Semper - e traversa al 27' con Insigne e il suo tiro a giro sfiorato dal portiere quel tanto che basta per lanciare poi l'Sos al legno. Poco Como nel primo tempo, di insidioso solo un cross di Baselli, con l'ottimo Graves lesto ad anticipare di testa l'ex compagno Marco Sala, e un tiro sempre di Sala parato da Pigliacelli dopo una fuga di Cutrone, comunque giudicato in fuorigioco dalla terna arbitrale.

Ma la ripresa dice cose diverse. Il Palermo con Aurelio al posto di Lund, acciaccato, il Como con uno scatenato Chajia, chiamato nell'intervallo a sostituire Cassandro, e con Gabrielloni al posto di Baselli per dare più peso in attacco. Il cambio di spartito accende subito l'orchestra dei padroni di casa, che entrano in campo con la giusta volontà e pareggiano dopo nemmeno un minuto grazie ad un vuoto difensivo dei rosa, che Cutrone sfrutta a dovere di testa. Il Palermo sull'1-1 soffre, sembra il replay dell'inizio di ripresa contro il Pisa. Un fuorigioco salva i rosa dal rigore al 51', quando Gabrielloni si invola e viene steso da Nedelceauru. Poi Chajia ha una bella occasione, ma calcia debolmente dal limite. Il gol è nell'aria e arriva, con Gabrielloni che sfrutta di destro un assist perfetto di Curto, libero sul fondo dopo avere mandato in barca Aurelio.

Manca più di mezz'ora alla fine della partita e il Palermo si gioca la nuova metamorfosi. Segre pareggia dopo 5 minuti, terzo gol consecutivo per il centrocampista ex Toro. L'assist per il consueto colpo di testa del numero 8 è di capitan Brunori. Si fa male anche Gomes ed entra Stulac. Lo sloveno calcia una punizione a meno di dieci minuti dalla fine (82') e Graves segna - anche lui di testa - il suo primo gol in rosanero. Il Como prova a riversarsi in avanti, cambia due attaccanti, ma fino allo sciagurato gesto di Marconi l'unico pericolo è un pallone scodellato al centro da Chajia e neutralizzato da Pigliacelli. Poi l'imponderabile. Verdi dal dischetto spiazza Pigliacelli, il Palermo resta in dieci e senza cambi e i lariani si buttano in avanti. Pigliacelli strepitoso sul colpo di testa di Cerri, poi Sala dal fondo trova solo l'esterno della rete. Graves - ancora lui - poco dopo salva il suo portiere, uscito a vuoto, su un colpo di testa di Cerri.

Non c'è più tempo per il Como. Finisce 3-3, il Palermo allunga la striscia positiva ma esce ancora una volta dal campo con enormi rimpianti. Adesso al Barbera arriva la Cremonese di Franco Vazquez, capace oggi di strapazzare il Modena (4-0). Sarà un Santo Stefano di passione che dirà se il Palermo di Corini può veramente tornare a volare alto.

Como-Palermo 3-3

RETI: pt 17' Di Francesco; st 1' Cutrone, 13' Gabrielloni, 18' Segre, 37' Graves, 47' Verdi (rig.)

COMO (4-3-1-2): Semper 6; Curto 7 (45' st Iovine sv), Odenthal 5.5, Solini 6, Sala 6.5; Abildgaard 6, Bellemo 6; Cassandro 6 (1' st Chajia 6.5), Baselli 5.5 (1' st Gabrielloni 6.5), Da Cunha 6.5 (40' st Verdi 6); Cutrone 6.5 (40' st Cerri 6.5). In panchina: Vigorito, Blanco, Arrigoni, Rispoli, Ronco, Vignali, Mustapha. Allenatore: Fabregas 6.5

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli 6; Graves 7, Nedelcearu 6, Marconi 4.5, Lund 6 (1' st Aurelio 5); Segre 6.5, Gomes 6.5 (32' st Stulac 6), Henderson 6 (24' st Vasic 6); Insigne 6 (40' st Mateju sv), Brunori 6.5, Di Francesco 6.5 (24' st Di Mariano 6). In panchina: Desplanches, Kanuric, Mancuso, Buttaro, Soleri, Valente. Allenatore: Corini 6.5

ARBITRO: Pairetto di Nichelino 5.5

NOTE: pomeriggio freddo. Spettatori: 6.362. Espulso al 47' st Marconi per condotta violenta. Ammoniti Sala, Nedelcearu, Marconi, Cutrone, Curto, Da Cunha. Angoli: 4-5. Recupero: 1'; 6'

Nella foto l'esultanza di Graves dopo il gol del momentaneo 2-3 (foto Puglia)

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